Il riflesso oculo-cardiaco (o riflesso di Aschner-Dagnini), spesso abbreviato in OCR (dall'inglese oculocardiac reflex), consiste in un rallentamento della frequenza cardiaca indotto da una leggera pressione sui bulbi oculari. A differenza del riflesso trigemino-cardiaco, di origine simile, l'OCR non è associato a ipotensione arteriosa[1].
L'impulso sensitivo nasce dal nervo oftalmico e viaggia fino ai nuclei sensitivi del nervo trigemino posti nel tronco encefalico. Qui si stabilisce una connessione sinaptica col nucleo motore dorsale del vago, causando l'attivazione del nervo vago stesso e inducendo, quindi, la bradicardia.
La durata della stimolazione necessaria per suscitare il riflesso è di circa 15-20 secondi; tuttavia, il tempo necessario per raggiungere la frequenza cardiaca minima diminuisce all'aumentare della tensione applicata[2]. Se stimolato ripetutamente, il riflesso va incontro a una riduzione di intensità. La frequenza cardiaca iniziale di base non ha alcuna influenza sull'incidenza del riflesso[3]. Tuttavia, l'OCR si verifica in modo più pronunciato nei bambini; ciò è attribuito al tono vagale a riposo più elevato[4]. Inoltre, Fry e Parker (1978) hanno riferito che queste risposte si verificano più frequentemente nei pazienti con occhi marroni o nocciola rispetto ai pazienti con occhi blu o grigi[5].
Un altro effetto coinvolge la deglutizione, nota per provocare tachicardia passeggera nei soggetti umani. Durante l'immersione o l'applicazione di una pressione oculare, la deglutizione riduce la bradicardia riflessa evocata da questi interventi[6].
Il riflesso fu scoperto indipendentemente da Bernard Aschner e Giuseppe Dagnini già nel 1908[3].
Il riflesso oculo-cardiaco può essere bloccato mediante iniezione endovenosa di un antagonista muscarinico dell'acetilcolina (ACh), come l'atropina o il glicopirrolato[7].
- ^ Bernhard Schaller, Rudolf Probst e Stephan Strebel, Trigeminocardiac reflex during surgery in the cerebellopontine angle (XML), in Journal of Neurosurgery, vol. 90, n. 2, 1999-02, pp. 215–220, DOI:10.3171/jns.1999.90.2.0215. URL consultato il 13 dicembre 2020.
- ^ Gururaj Arakeri, Arakeri’s Reflex: an Alternative Pathway for Dento-Cardiac Reflex Mediated Syncope, in Dental Hypotheses, vol. 1, n. 1, 30 marzo 2010, pp. 9–16, DOI:10.5436/j.dehy.2010.1.0003. URL consultato il 13 dicembre 2020.
- ^ a b (EN) Scott Lang, Dennis T. Lanigan e Mike van der Wal, Trigeminocardiac reflexes: maxillary and mandibular variants of the oculocardiac reflex, in Canadian Journal of Anaesthesia, vol. 38, n. 6, 1991-09, pp. 757–760, DOI:10.1007/BF03008454. URL consultato il 13 dicembre 2020.
- ^ (EN) Behnam Bohluli, Abbas Kazemi Ashtiani e Anahita Khayampoor, Trigeminocardiac reflex: A MaxFax literature review, in Oral Surgery, Oral Medicine, Oral Pathology, Oral Radiology, and Endodontology, vol. 108, n. 2, 2009-08, pp. 184–188, DOI:10.1016/j.tripleo.2009.03.050. URL consultato il 13 dicembre 2020.
- ^ (EN) E N Fry e J B Hall-Parker, Eye hue and the oculocardiac reflex., in British Journal of Ophthalmology, vol. 62, n. 2, 1º febbraio 1978, pp. 116–117, DOI:10.1136/bjo.62.2.116. URL consultato il 13 dicembre 2020.
- ^ (EN) S C Gandevia, D I McCloskey e E K Potter, Reflex bradycardia occurring in response to diving, nasopharyngeal stimulation and ocular pressure, and its modification by respiration and swallowing., in The Journal of Physiology, vol. 276, n. 1, 1º marzo 1978, pp. 383–394, DOI:10.1113/jphysiol.1978.sp012241. URL consultato il 13 dicembre 2020.
- ^ (EN) Elsie F. Meyers e Silvestre A. Tomeldan, Glycopyrrolate Compared with Atropine in Prevention of the Oculocardiac Reflex during Eye-muscle Surgery, in Anesthesiology, vol. 51, n. 4, 1º ottobre 1979, pp. 350–351, DOI:10.1097/00000542-197910000-00017. URL consultato il 14 dicembre 2020.
- L. Cattaneo, Anatomia del sistema nervoso centrale e periferico dell'uomo