Rileymillerus | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Amphibia |
Ordine | Temnospondyli |
(clade) | Limnarchia |
(clade) | Stereospondylomorpha |
Genere | Rileymillerus |
Specie | R. cosgriffi |
Rileymillerus cosgriffi è un anfibio temnospondilo estinto, appartenente agli stereospondilomorfi. Visse nel Triassico superiore (Norico, circa 215 - 210 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Nordamerica.
L'olotipo di questo animale è un cranio ben conservato, quasi completo e comprendente anche le mandibole. Il cranio è di piccole dimensioni, lungo solo 3,5 centimetri: era molto piccolo rispetto a quello dei suoi presunti stretti parenti, i metoposauridi, i cui crani raggiungevano i 50 centimetri. Il cranio era caratterizzato da una notevole altezza (rispetto a quello dei metoposauri), assenza di osso lacrimale, presenza di un'esposizione laterale dell'osso palatino, assenza di canali della inea laterale, orbite rivolte lateralmente e ramo palatale dell'osso pterigoide piegato anteromedialmente. Oltre al cranio, a Rileymillerus sono stati attribuiti alcuni centri vertebrali che sembrerebbero essere stati diplospondili. Le caratteristiche del cranio indicano che questo animale potrebbe essere stato almeno parzialmente terrestre.
Rileymillerus cosgriffi venne descritto per la prima volta nel 2000, sulla base di resti fossili ritrovati nella cava Post del gruppo Dockum in Texas, risalente al Norico (Triassico superiore). Rileymillerus cosgriffi somiglia molto a Latiscopus, descritto sulla base di fossili di età simile, sempre del Gruppo Dockum ma rinvenuti vicino a Otis Chalk in Texas. Entrambi questi taxa differiscono sostanzialmente dalla morfologia osservata nei grandi temnospondili acquatici dal cranio piatto tipici del Triassico superiore, come i metoposauridi.
Le relazioni filogenetiche di Rileymillerus sono ancora irrisolte. Bolt & Chatterjee (2000) riconobbero immediatamente le somiglianze con Latiscopus (famiglia Latiscopidae), un genere poco noto e spesso considerato un nomen dubium (anche dagli stessi Bolt e Chatterjee). Le affinità con Almasaurus (un genere altrettanto enigmatico del tardo Triassico del Marocco) furono prese in considerazione ma rigettate in quanto ritenute superficiali (legate soprattutto alle piccole dimensioni). Secondo Bolt e Chatterjee le affinità più strette erano da ricercarsi tra i brachiopoidi, ma non venne fatta alcuna analisi filogenetica per verificare questa ipotesi e quindi Rileymillerus venne considerato un temnospondilo incertae sedis.
Successive analisi filogenetiche hanno indicato che Rileymillerus era affine sia ad Almasaurus sia ai metoposauridi (Schoch, 2008). Questa interpretazione è basata sull'interpretazione di un piccolo osso presente sul margine anteroventrale dell'orbita. Bolt e Chatterjee la identificarono come un'esposizione laterale dell'osso palatino, una caratteristica osservata nei temnospondili paleozoici e non mesozoici, che portò all'interpretazione di un'assenza del lacrimale (una condizione rara che si riscontra nei ritidosteidi e nei brachiopoidi). Al contrario, Schoch (2008) ha interpretato questo osso come un lacrimale in una posizione ristretta simile a quello di Almasaurus e metoposauridi. Recentemente è stato dimostrato che Rileymillerus era strettamente correlato ai brachiopoidi, ai plagiosauroidi e a Chinlestegophis jenkinsi, un temnospondilo affine a Rileymillerus ma interpretato come un rappresentante arcaico dei gimnofioni (Pardo et al., 2017).
Di seguito è mostrato un cladogramma tratto dal lavoro di Schoch (2008):
Stereospondyli |
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Di seguito sono mostrati i risultati dello studio di Pardo e colleghi (2017):
Stereospondyli |
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