Rinaldo Barlassina | |||||||
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Foto tratta da Il Calcio Illustrato (1937) | |||||||
Informazioni personali | |||||||
Arbitro di | Calcio | ||||||
Federazione | Italia | ||||||
Sezione | Milano e Novara | ||||||
Professione | Assicuratore | ||||||
Attività nazionale | |||||||
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Attività internazionale | |||||||
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Premi | |||||||
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Rinaldo Barlassina (Novara, 2 maggio 1898 – Bergamo, 23 dicembre 1946) è stato un arbitro di calcio italiano. Era il fratello minore di Primo Barlassina, la cui carriera arbitrale fu quasi coincidente con la sua.
Originario di Granozzo con Monticello, diplomato geometra e poi assicuratore, diventò nel 1917 consigliere del F.B.S. Novara, che lo scelse come arbitro e lo inviò in Federazione.[1][2]
Iniziò ad arbitrare nel 1920.[3]
Debuttò in massima serie nel 1924 e diresse la prima di oltre 60 gare internazionali nel 1927. Fu selezionato nell'agosto 1936 per le Olimpiadi berlinesi dove arbitrò la gara Perù-Finlandia 7-3 e diresse 4 gare dei campionati mondiali (tre nel 1934: Ungheria-Egitto 4-2 a Napoli, Germania-Svezia 2-1 a Milano e la semifinale Cecoslovacchia-Germania 3-1 a Roma, e una nel 1938, il quarto di finale tra Ungheria e Svizzera, 2-0 a Lille) record per un fischietto italiano eguagliato da Luigi Agnolin nel 1990 e superato da Pierluigi Collina nel 2002.
Vanta oltre 200 presenze in Serie A.[4] Fu protagonista di due finali della Coppa dell'Europa Centrale (entrambe in gare di ritorno), ovvero nel 1931 (First Vienna-Wiener AC 2-1) e nel 1936 (AC Sparta Praha-FK Austria 0-1).
Dal 1932 al 1942, quale assicuratore delle Assicurazioni Generali di Venezia, propugnò e compilò in collaborazione con La Gazzetta dello Sport la realizzazione dell'Agendina del calcio, agendine che presero comunemente il suo nome (le Barlassina).[1] La Gazzetta le vendeva ancora ne primi anni '70 perché ne erano stati tirati moltissimi esemplari. Nel 1937 ricevette il Premio Giovanni Mauro quale miglior arbitro della stagione precedente.
Morì a Bergamo[5] a 48 anni, per i postumi di un incidente stradale.[4]