Isabella in Nero | |
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Autore | Tiziano |
Data | 1530-1539 |
Tecnica | Olio su tela |
Dimensioni | 102×64 cm |
Ubicazione | Kunsthistorisches Museum, Vienna |
Il Ritratto di Isabella d'Este (o Isabella in Nero) è un dipinto a olio su tela (102 cm x 64 cm) di Tiziano, databile al 1530-1539 e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. L'identificazione con Isabella d'Este è tradizionale, ma non inequivocabilmente assodata.
Secondo Cavalcaselle, l'opera è da identificare nel dipinto eseguito da Tiziano su commissione della sessantenne Isabella d'Este, in base a un suo giovanile ritratto (1511) eseguito da Francesco Francia. Il 4 marzo 1534 Isabella desiderava aver di ritorno il quadro del Francia, e due anni dopo Tiziano inviò la tela.[1] Isabella commentò la tela in una lettera del 1536: «Il ritratto nostro di man di Titiano ne piace di sorte che dubitiamo di non esser stata in quell'etade ch'egli rappresenta di quella beltà che in sè contiene».[2]
A questa identificazione, basata sulla iscrizione d'una stampa barocca del Lucas Vorsterman tratta da una copia del Peter Paul Rubens dall'originale del Tiziano, si oppongono Wilhelm Suida e Leandro Ozzola. La datazione entro i termini del 1534 e del 1536 è invece accolta da quasi tutta la critica.[1]
Il dipinto, tagliato a destra e a sinistra probabilmente per adattarsi a una cornice in una quadreria, fu venduto dall'ultimo Gonzaga all'arciduca Leopoldo Guglielmo, con l'identificazione con Caterina Cornaro («la regina di Cipro»).[1]
La donna è ritratta a mezza figura su sfondo scuro (vi si intravede solo una tenda scostata), ruotante leggermente verso sinistra. Indossa il copricapo voluminoso a ciambella che Isabella aveva inventato prima del 1509 e reso popolare in tutto in nord-Italia come moda negli anni 1520 e 1530 (il "balzo", o capigliara), qui descritto con nastri e fili dorati e un grande diadema fatto di oro, perle e una pietra preziosa centrale. La veste è ricchissima, con maniche estraibili, sbuffi e ricami dorati; una pelliccia pende con eleganza dalla spalla sinistra[3].
C'è stato un tempo in cui tutti i ritratti con la capigliara erano in blocco riferiti a Isabella. A causa delle contraddizioni fisiognomiche alcuni però sono stati riassegnati.[4] Fanno eccezione tre dipinti del Kunsthistorisches Museum di Vienna:[5]
Nel 1536 Isabella aveva già 62 anni. Il ritratto di Tiziano doveva quindi rappresentare un'idealizzazione della sua giovinezza. Dubbi sull'identificazione del ritratto si basano sulla mancanza di idealizzazione di belezza e sulla mancanza di somiglianza. In alternativa, alcuni vedono infatti somiglianze con Margherita Paleologa (la marchesa successiva a Isabella, di cui è documentata anche una commissione a Tiziano nel 1531)[7].
Per Leandro Ozzola il ritratto tizianesco di Isabella d'Este sarebbe da identificare col dipinto La Bella nella Galleria Palatina di Firenze.[8]