Robert Graham Irwin (Guildford, 23 agosto 1946 – Londra, 28 giugno 2024[1][2]) è stato uno storico, scrittore e orientalista britannico.
Frequentò l'Epsom College di Surrey, proseguendo poi con un lettorato all'Università di Oxford e un programma di ricerche di livello accademico presso la Scuola di Studi Africani e Orientali di Londra (SOAS), sotto la supervisione di Bernard Lewis. L'argomento della sua tesi fu la riconquista degli Stati crociati da parte dei mamelucchi[3], opera che rimase incompiuta a seguito della sua conversione all'Islam e al ritiro in un monastero dervish in Algeria.[4][5]
Nel 1972 divenne lettore di storia medioevale all'Università di St. Andrews. Cinque anni più tardi abbandonò la vita accademica per dedicarsi all'attività di scrittore e romanziere[6], continuando saltuariamente a tenere alcune letture a Cambridge, a Oxford e alla SOAS, presso la quale divenne professore associato.[7]. Inoltre fu editore della rivista The Times Literary Supplement, relativamente alle questioni del Medio Oriente.
Pubblicato una monografia inerente alla storia dell'Orientalismo. Era un esperto riconosciuto de Le mille e una notte.[8]
Il romanzo fantasy con elementi horror The Arabian Nightmare venne ispirato dal romanzo francese del 1805 Manoscritto trovato a Saragozza di Jan Potocki.
Le opere successive si focalizzarono su altre tematiche, spaziando dal Surrealismo inglese di Exquisite Corpse al Satanismo del movimento giovanile Swinging London degli anni '60.[9]
Il personaggio di Charlie Felton, personaggio di Satan wants me, fu ripreso nel terzo volume del fumetto La Lega degli Straordinari Gentlemen ambientato nel 1969.[10] Alan Moore, ideatore della serie, definì Irwin come "uno scrittore fantastico".[11]
Nel 2006 pubblicò l'articolo intitolato For Lust of Knowing: The Orientalists and their Enemies, una recensione critica del libro Orientalism di Edward Said, nel quale affermò che quest'ultimo:
Maya Jasanoff nel London Review of Books si espresse con le seguenti parole:
«...Irwin's factual corrections, however salutary, do not so much knock down the theoretical claims of Orientalism as chip away at single bricks. They also do nothing to discount the fertility of Orientalism for other academics. The most thought-provoking works it has inspired have not blindly accepted Said's propositions, but have expanded and modified them.»
«Le correzioni fattuali di Irwin, per quanto salutari, non demoliscono le demolizioni teoriche dell'orientalismo al punto da franturmane i mattoni fondamentali. Non forniscono argomenti agli altri accademici, per escludere la fecondità degli studi orientali. Le opere più stimolanti di Irwin hanno ispirato [altri studiosi che] non hanno accolto ciecamente le proposizioni di Said, ma le hanno ampliate e modificate»
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