Rotolo appeso

Rotoli appesi cinesi di calligrafia in mostra, Shanghai

Un rotolo appeso (cinese: 立軸T, lìzhóuP; chiamato anche 軸 o 掛軸)[1] è uno dei molti modi tradizionali di mostrare ed esporre la pittura e la calligrafia cinesi. Mostrare l'arte in questo modo permetteva al pubblico di apprezzare l'estetica dei rotoli nella sua interezza.[2] Occorre distinguere il rotolo appeso da quello disteso, che era più stretto e spesso molto più lungo e non concepito per essere visibile tutto in una volta. La tecnica fu importata in Giappone e in Corea che hanno ciascuno le proprie tradizioni ed estetica.

I rotoli appesi sono destinati generalmente a essere esposti per brevi periodi di tempo e sono poi arrotolati per essere legati e riposti al sicuro.[3][4] I rotoli appesi vengono ruotati secondo la stagione o l'occasione, in quanto tali opere non mai destinati ad essere in mostra permanente.[5] La superficie da dipingere della carta o della seta può essere montata con bordi decorativi di seta di broccato.[4] Nella composizione di un rotolo appeso, il primo piano di solito è in fondo al rotolo, mentre la media e la lunga distanza sono rispettivamente in mezzo e in cima.[4]

L'abilità tradizionale coinvolta nella creazione di un rotolo appeso è considerata un'arte in sé ed è chiamata zhuangbiao (裝裱).[6] Le montature per i dipinti cinesi si possono dividere in vari tipi, quali, tra gli altri, rotoli distesi, rotoli appesi, fogli di album e paraventi.[7] Nel rotolo appeso il vero dipinto è montato su un supporto più grande di tessuto o di carta, cucito alle estremità superiore e inferiore intorno a piccoli paletti o aste di legno. In cima il paletto permette di appenderlo mediante una cordicella e in fondo fornisce un piccolo peso per mantenere il rotolo piatto e stabile.

In Cina, i rotoli si originarono nella loro forma più antica dalla letteratura e da altri testi scritti su strisce di bambù e drappi di seta.[6][8] I più antichi rotoli appesi si legano e si sviluppano dai drappi di seta della prima storia cinese.[2][6][9] Questi drappi erano lunghi e appesi verticalmente alle pareti.[6] Simili drappi di seta e dipinti su rotoli appesi furono trovati nelle tombe di Mawangdui risalenti alla dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.).[2][9] Verso il periodo della dinastia Tang (618–907), furono riassunti gli obiettivi estetici e strutturali per i rotoli appesi, che sono seguiti ancora ai giorni nostri.[3] Durante la prima dinastia Song (960–1279), i rotoli divennero ben adattati agli stili degli artisti,[2][8] conseguentemente i rotoli appesi erano fatti in molte dimensioni e proporzioni diverse.[6]

Rotolo appeso cinese di un dipinto nel Museo di Shanghai

Il rotolo appeso fornisce all'artista un formato verticale per mostrare la sua arte montata su un muro.[4][8] È uno dei tipi di rotoli più comuni per la pittura e la calligrafia cinese.[10] Anche i rotoli appesi orizzontali sono usati molto frequentemente e sono una forma comune.[10] Il rotolo appeso è diverso dal rotolo disteso in quanto quest'ultimo non viene attaccato a un muro. Il rotolo disteso è un rotolo lungo e stretto usato nella pittura cinese per mostrare una serie di scene.[8][10] Questo rotolo è concepito per essere visto sezione per sezione durante lo srotolamento e in piano su un tavolo,[10] il che è in contrasto con un rotolo appeso che si apprezza nella sua interezza guidando gli occhi attraverso l'opera d'arte.[2][6]

Stili di rotoli appesi

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Ci sono parecchi stili per le montature dei rotoli appesi, quali:

  • Yisebiao (一色裱, montatura a un colore)[3]
  • Ersebiao (二色裱, montatura a due colori)[3]
  • Sansebiao (三色裱, montatura a tre colori)[3]
  • Xuanhezhuang (宣和裝, stile Xuanhe; chiamato anche 宋式裱, montatura di tipo Song)[3][11]

Oltre ai precedenti stili di montature, ci sono alcuni modi aggiuntivi di formattare il rotolo appeso.

  • Dipinti a striscia sottile (條幅畫)
I dipinti a striscia stretta sono destinati a stanze e spazi più piccoli.
  • Dipinti da sala (中堂畫)
I dipinti da sala sono destinati ad essere l'oggetto centrale della sala principale.[10] Di solito è un grande rotolo appeso che funge da punto focale in un interno e spesso raffigura un soggetto molto complicato.[10]
  • Quattro rotoli appesi (四條屏)
Questi rotoli appesi furono sviluppati dai dipinti per paraventi.[10] La struttura presenta quattro rotoli appesi lunghi e stretti che sono di solito attaccati l'uno accanto all'altro su un muro, ma possono anche essere attaccati ciascuno per conto proprio.[10] I soggetti hanno temi collegati,[10] come i fiori delle quattro stagioni, i Quattro gentiluomini (orchidea, bambù, crisantemo, albicocco giapponese), le Quattro bellezze (dame rinomate per la loro bellezza).
  • Schermo panoramico (通景屏)
Lo schermo panoramico consiste in vari rotoli appesi che hanno immagini continue, nelle quali parte del soggetto continua ancora in un altro rotolo.[10] Questi rotoli appesi coprono grandi aree di un muro e di solito non hanno un confine tra di loro.[10]
  • Distico (對聯)
Un distico sono due rotoli appesi cinese collocati fianco a fianco o che accompagnano un rotolo al centro. Contengono di solito calligrafie poetiche in scrittura verticale. Questo stile acquistò popolarità durante la dinastia Ming (1368–1644).[12]

Caratteristiche e materiali

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Sezione di un dipinto che mostra un rotolo appeso Xuanhezhuang

Le tecniche cinesi di montaggio e di conservazione sono considerate un'abilità tradizionale e si crede che si siano sviluppate intorno a 2.000 anni fa.[3] Questa abilità è considerata è un'arte in sé.[6] Una meticolosa attenzione era ed è ancora prestata per far sì che la qualità e la varietà della seta e della carta proteggano e si adattino in modo appropriato all'opera d'arte sulla montatura, in quanto essa dà forma all'oggetto artistico.[6] L'oggetto è fissato su un intarsio a quattro lati, fatto di carta o di seta, fornendo in tal modo un bordo.[6]

L'opera d'arte al centro del rotolo è chiamata huaxin (畫心; letteralmente "cuore dipinto").[1] Vi è talvolta una sezione sopra l'opera. Questa sezione è chiamata shitang (詩塘) ed è riservata solitamente alle iscrizioni sull'opera d'arte, che vanno da una breve poesia in versi a poesie e altre iscrizioni, e sono fatte spesso da persone diverse dall'artista.[8] Le iscrizioni tuttavia possono essere collocate sul materiale dell'opera stessa.[2] La parte superiore del rotolo è chiamata tiantou (天頭; simboleggiante il "Cielo") e la parte inferiore ditou (地頭; simboleggiante la "Terra").[1][6]

In cima al rotolo vi è una sottile barra di legno, chiamata tiangan (天杆), alla quale è attaccata una cordicella per appendere il rotolo.[4] Due strisce decorative, chiamate jingyan (惊燕; letteralmente "rondini spaventate"), sono talvolta attaccate in cima al rotolo.[3][6] In fondo al rotolo vi è una barra cilindrica di legno, chiamata digan (地杆), attaccata per dare al rotolo il peso necessario per restare correttamente appeso a un muro, ma serve anche ad arrotolare il rotolo per riporlo quando non è in mostra.[3][4][6][13] I due pomelli ai lati estremi della barra di legno inferiore sono chiamati zhoutou (軸頭) e aiutano a facilitare l'arrotolamento del rotolo.[3] Tali pomelli potevano essere ornati con una quantità di materiali, come giada, avorio o corno.[6]

Metodo e processi

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I montatori tradizionali dei rotoli passano attraverso un processo molto lungo per appoggiare le sete della montatura con la carta prima di creare i bordi per il rotolo. Dopo, si appoggia l'intero rotolo prima di attaccare l'arrotolatore e le rifiniture. L'intero processo può richiedere da due settimane a nove mesi a seconda di quanto a lungo il rotolo è lasciato sul muro per asciugarsi e allungarsi prima di rifinirlo lucidando il retro con la cera cinese e inserendo l'asta e l'arrotolatore alle due estremità. Questo processo è chiamato "montaggio umido" per via dell'uso della colla umida nel processo.

Alla fine del XX secolo fu creato un nuovo metodo chiamato "montaggio a secco", che implica l'uso di fogli di silicone attivati dal calore al posto della colla che riduceva la quantità di tempo da poche settimane ad appena poche ore. Questo nuovo metodo è usato generalmente per le opere d'arte prodotte in serie piuttosto che per l'arte o la conservazione di pregio in quanto il montaggio fatto in questo modo tende a non essere così robusto come il montaggio umido, i cui rotoli possono durare oltre un secolo prima che occorra rimontarli.

  1. ^ a b c 立軸, su npm.gov.tw, National Palace Museum. URL consultato il 16 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2012).
  2. ^ a b c d e f Technical Aspects of Painting, su depts.washington.edu. URL consultato il 15 agosto 2011.
  3. ^ a b c d e f g h i j Valerie Lee, Xiangmei Gu e Yuan-Li Hou, The treatment of Chinese ancestor portraits: An introduction to Chinese painting conservation techniques, in Journal of the American Institute for Conservation, vol. 42, n. 3, 2003, pp. 463–477, DOI:10.2307/3179868. URL consultato il 16 agosto 2011.
  4. ^ a b c d e f A Look at Chinese Painting, su metmuseum.org, The Metropolitan Museum of Art. URL consultato il 14 agosto 2011.
  5. ^ Julia F. Andrews, Painters and politics in the People's Republic of China: 1949 - 1979, Berkeley, University of California Press, 1994, p. 232, ISBN 978-0-520-07981-6.
  6. ^ a b c d e f g h i j k l m Mai-Mai Sze, The Tao of painting, Taylor & Francis, 1957, pp. 62–65. URL consultato il 15 agosto 2011.
  7. ^ John Julius Norwich, The arts, stampa aggiornata, Oxford, Oxford University Press, 1993, p. 96, ISBN 978-0-19-869137-2.
  8. ^ a b c d e Michael Dillon, China: A historical and cultural dictionary, Richmond, Curzon, 1998, p. 273, ISBN 978-0-7007-0439-2.
  9. ^ a b Michael Sullivan, The arts of China, 3ª ed., Londra, University of California Press, 1984, p. 71, ISBN 978-0-520-04918-5.
  10. ^ a b c d e f g h i j k Lei Lei Qu, The simple art of Chinese brush painting, New York, Sterling, 2008, pp. 58–9, ISBN 978-1-4027-5391-6.
  11. ^ 宣和装, su npm.gov.tw, National Palace Museum. URL consultato il 16 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2016).
  12. ^ Approaching "Pride of China": Understanding Chinese Calligraphy and Painting., su english.cciv.cityu.edu.hk, Chinese Civilisation Centre. URL consultato il 17 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2011).
  13. ^ Jackson J. Spielvogel e William J. Duiker, The essential world history, Volume 1: To 1800, 6ª ed., Boston, MA, Wadsworth/Cengage Learning, 2010, p. 258, ISBN 978-0-495-90291-1.

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