Rumpler D.I | |
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Rumpler 7D 7 (1918), predecessore del D.I | |
Descrizione | |
Tipo | caccia/ricognitore |
Equipaggio | 1 |
Progettista | Edmund Rumpler |
Costruttore | Rumpler |
Data primo volo | 1917 |
Utilizzatore principale | Luftstreitkräfte |
Esemplari | poche unità |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 5,75 m |
Apertura alare | 8,42 m |
Altezza | 2,56 m |
Peso a vuoto | 630 kg |
Peso carico | 846 kg |
Propulsione | |
Motore | un Mercedes D.III |
Potenza | 160 PS (118 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 180 km/h |
Autonomia | 360 km |
Tangenza | 7 000 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 2 LMG 08/15 calibro 7,92 mm |
i dati sono estratti da Die Deutschen Militärflugzeuge 1910–1918[1] | |
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Il Rumpler D.I, designazione aziendale 8D1, fu un aereo da caccia e da ricognizione[2] monoposto, monomotore e biplano, sviluppato dall'azienda aeronautica tedesco imperiale Rumpler Flugzeugwerke GmbH negli anni dieci del XX secolo.
Destinato agli Jasta, i reparti da caccia della Luftstreitkräfte, la componente aerea del Deutsches Heer (l'esercito imperiale tedesco), venne prodotto in pochi esemplari, introdotto nelle fasi finali della prima guerra mondiale, troppo tardi per contribuire efficacemente alle sorti oramai compromesse dell'Impero tedesco.
Nell'ambito di un costante rinnovamento del parco velivoli in dotazione ai reparti aerei, l'ufficio tecnico della Rumpler nel 1917 avviò lo sviluppo di un nuovo modello che potesse soddisfare i requisiti della classe D-Type espressi dall'Idflieg, ovvero velivoli monoposto dalla velatura biplana destinati al combattimento aereo.
L'ufficio tecnico dell'azienda impostò il progetto del nuovo modello introducendo le ultime tecnologie sperimentate nel periodo per ridurre al massimo la sezione frontale a vantaggio delle prestazioni in velocità massima, pur mantenendo un'impostazione convenzionale per il periodo, cellula monoposto, con fusoliera a sezione ovale[3], ad abitacolo aperto e carrello d'atterraggio fisso, abbinata ad una configurazione alare biplana. La velatura, a scalamento positivo, nel collegare i piani alari abbandonava la soluzione a doppio montante per una a singolo montante "ad I" dal disegno elaborato a profilo alare.[4] L'ala superiore era inoltre dotata di alettoni aerodinamicamente bilanciati.[3]
Il prototipo, indicato dall'azienda come 7D (poi 7D1), venne portato in volo per la prima volta nel corso di quello stesso anno. Le prove in volo suggerirono di intervenire con modifiche strutturali che allungarono i tempi di sviluppo. L'evoluzione del progetto si protrasse per tutto il 1917 con sei sviluppi intermedi che produssero altrettanti prototipi.[2]
Solo la versione definitiva, indicata dall'azienda come 8D1, venne giudicata, nel 1918, rispondente alle aspettative. I due primi 8D1, equipaggiati con un motore Mercedes D.III da 160 PS (118 kW) (altre fonti dichiarano il D.IIIa da 180 PS), vennero portati in volo davanti alla commissione Idflieg durante la seconda valutazione comparativa tra prototipi di velivoli da caccia tenuta presso l'aerodromo di Adlershof, nei dintorni di Berlino, dove i piloti erano invitati a partecipare direttamente alla valutazione ed alla selezione dei nuovi velivoli da destinare alla produzione di serie. Uno dei due venne rimotorizzato con un non meglio specificato motore BMW da 185 PS ed inviato alla terza valutazione dell'autunno 1918. In queste ultime prove svolte il modello venne giudicato idoneo per la produzione in serie.[2]
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