Ruth Porat

Ruth Porat nel 2016.

Ruth Porat (Sale, 20 luglio 1957) è una dirigente d'azienda ed economista britannica naturalizzata statunitense, CFO di Alphabet e, prima donna, della sua sussidiaria Google dal 2015[1][2][3].

Nel 2021 Porat è stata indicata ventesima tra le donne più potenti del mondo secondo Forbes,[3] e la diciassettesima secondo Fortune[4] Nel 2023 è nella sedicesima posizione della stessa classifica di Forbes, oltre che la prima in ambito tecnologico.[5]

Porat nacque da una famiglia ebrea[6] a Sale, Cheshire, Inghilterra, figlia del Dr. Dan e Frieda Porat. Sua madre è nata in Israele e suo padre si è trasferito lì da adolescente e ha combattuto nel 1948 nella sua guerra d'indipendenza.[7] Ruth Porat andò in giovane età a Cambridge, Massachusetts, dove suo padre era un ricercatore nel dipartimento di fisica dell'Università di Harvard. Suo padre tre anni dopo trasferì la famiglia a Palo Alto, in California, dove lavorò presso lo SLAC National Accelerator Laboratory per 26 anni.[8][9] Ruth Porat ha conseguito una laurea in economia e relazioni internazionali presso la Stanford University e ha conseguito un master in relazioni industriali presso la London School of Economics e un MBA con lode presso la Wharton School dell'Università della Pennsylvania.[10]

Morgan Stanley

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Porat ha iniziato la sua carriera in Morgan Stanley nel 1987 e ha lasciato nel 1993 per seguire il presidente di Morgan Stanley, Robert F. Greenhill, a Smith Barney[11] ed è tornata a Morgan Stanley nel 1996. Prima di diventare CFO, è stata vice presidente dell'investment banking da settembre 2003 a dicembre 2009 e responsabile globale del Gruppo Financial Institutions da settembre 2006 a dicembre 2009. In precedenza è stata co-responsabile dell'investment banking tecnologico e ha lavorato per Morgan Stanley a Londra[12]. Mentre era alla Morgan Stanley, le è stato attribuito il merito di aver creato il finanziamento del debito europeo che ha salvato Amazon dal collasso durante il crollo delle dot-com nel 2000.[13][14] Il suo partner finanziario nel periodo dell'investment banking su Internet era Mary Meeker, la madrina dei tre figli di Porat.[11]

Durante la crisi finanziaria, Porat ha guidato il team di Morgan Stanley fornendo consulenza al Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti per quanto riguarda Fannie Mae e Freddie Mac e alla Federal Reserve Bank di New York per quanto riguarda AIG.[15][16] Nel film HBO del 2011 Too Big to Fail, Porat è interpretata da Jennifer van Dyck.[17] Nel maggio 2011, ha presentato al Comitato di Bretton Woods ospitato dal Fondo Monetario Internazionale a Washington, sulla riforma post-crisi e la legislazione finanziaria, e al World Economic Forum di Davos nel 2013 sui livelli di "fiducia" all'interno e del settore finanziario.[18][19][20]

Nel 2013, il presidente Barack Obama ha indicato Porat tra i possibili prossimi candidati al ruolo di vice segretario del Tesoro[21] Tuttavia, è stato riportato in seguito da Bloomberg News e The New York Times che Porat aveva contattato i funzionari della Casa Bianca per ritirare il suo nome dalla candidatura a causa del miglioramento delle condizioni a Morgan Stanley e del polemico processo di conferma inflitto all'allora segretario al Tesoro nominato Jack Lew.[22][23]

La carriera di Porat è stata analizzata nello studio di McKinsey & Company "How Remarkable Women Lead".[24] È stata nominata "Best Financial Institutions CFO" in un sondaggio condotto da Institutional Investor per il suo "2014 All-America Executive Team".[25]

Il 26 maggio 2015, Porat è diventata nuovo CFO di Google. Bloomberg Business ha riferito che il suo accordo di assunzione ammontava a 70 milioni di dollari. Le è stato attribuito il merito di aver aumentato il prezzo delle azioni di Google riorganizzando la società e imponendo la disciplina finanziaria. Per il "2018 All America Executive Team", è stata nominata "Best Internet CFO" da Institutional Investor. Porat ha parlato al Fortune Most Powerful Women Summit a Dana Point, in California, il 19 ottobre 2016, in qualità di CFO di Alphabet Inc. e Google. In Google, oltre a Finance, Porat ha anche Business Operations, "People Ops", la funzione risorse umane di Google, Real Estate e Work Place Services che riporta a lei.

Opinioni politiche

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Porat ha sostenuto la senatrice Hillary Clinton quando si è candidata alla presidenza nel 2008, realizzando una raccolta fondi nel suo appartamento a New York City e ha fatto lo stesso nel 2016. Nel 2011, Porat ha espresso il suo sostegno per l'aumento delle tasse sui ricchi e ha dichiarato sul tema delle significative diminuzioni della spesa che "non possiamo tagliare la nostra strada verso la grandezza".

Porat è sposata con Anthony Paduano, socio dello studio legale Paduano & Weintraub, dal 1983.[26] Porat è sopravvissuta al cancro al seno.[27]

Nel settembre 2015, secondo quanto riferito, Porat ha pagato 30 milioni di dollari per una casa a Palo Alto.[9]

  1. ^ (EN) Maggie McGrath, Google Lures CFO Ruth Porat From Morgan Stanley, in Forbes, 24 marzo 2015.
  2. ^ (EN) Patricia Garcia, Ruth Porat Is Google's First Female CFO: 10 Other Powerful Women in Tech, in Vogue. URL consultato il 27 marzo 2015 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2016).
  3. ^ a b (EN) World's Most Powerful Women: Ruth Porat, in Forbes.
  4. ^ (EN) Most Powerful Women Summit 2018 | Fortune Conferences, su fortuneconferences.com.
  5. ^ Le 100 donne più potenti al mondo per Forbes: Giorgia Meloni quarta, su calcioefinanza.it, 6 giugno 2023. URL consultato il 15 settembre 2024.
  6. ^ (EN) David Shamah, New Google CFO Ruth Porat's family a mirror of American Jewry, in The Times of Israel, 2 marzo 2015. URL consultato il 27 marzo 2015.
  7. ^ (EN) Dr. Frieda Porat's obituary, su legacy.com.
  8. ^ (EN) A Dossier on Morgan Stanley's New CFO Ruth Porat, in The Wall Street Journal, 8 dicembre 2009.
  9. ^ a b (EN) The incredible rise of Ruth Porat, CFO at one of the most valuable companies in the world, in Business Insider. URL consultato il 12 dicembre 2017.
  10. ^ (EN) Ruth Porat to Join Google as Chief Financial Officer, in Alphabet, 24 marzo 2015.
  11. ^ a b (EN) Suzanne Craig, Dealbook: A Female Wall St. Financial Chief Avoids Pitfalls That Stymied Others, in The New York Times, 9 novembre 2010.
  12. ^ (EN) Ruth Porat, in Council on Foreign Relations. URL consultato il 9 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2017).
  13. ^ (EN) The Everything Store: Jeff Bezos And The Age Of Amazon, New York, Little, Brown & Co., 2013, p. 101.
  14. ^ (EN) Timothy B. Lee, "The Little-Known Deal That Saved Amazon From The Dot-Com Crash, in Vox, 5 aprile 2017.
  15. ^ (EN) Andrew Ross Sorkin, Too Big to Fail, Viking Press, 2009, ISBN 978-0-670-02125-3.
  16. ^ (EN) When Treasury Calls, in The Deal, settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2013).
  17. ^ (EN) Too Big To Fail, su IMDb, IMDb.com.
  18. ^ (EN) 2011 Bretton Woods Annual Meeting: Risks to the Global System, in The Bretton Woods Committee, maggio 2011.
  19. ^ (EN) 2013 Edelman Trust Barometer, in Edelman, gennaio 2013.
  20. ^ (EN) Ruth Porat, in World Economic Forum, dicembre 2013.
  21. ^ (EN) Obama Considering Morgan Stanley's Porat for Treasury Job, in Bloomberg News, 14 gennaio 2013.
  22. ^ (EN) Morgan Stanley's Porat No Longer Interested in Treasury Post, in Bloomberg News.
  23. ^ (EN) Ruth Porat Withdraws Name From Deputy Treasury Race, in The New York Times, 28 marzo 2013.
  24. ^ (EN) Joanna Barsh, Susie Cranston e Geoffrey Lewis, How Remarkable Women Lead: The Breakthrough Model for Work and Life, Crown Books, 2010, ISBN 978-0307461704.
  25. ^ (EN) Details [collegamento interrotto], in Institutional Investor. URL consultato il 17 novembre 2020.
  26. ^ (EN) Ruth Porat Wed To Law Student, in The New York Times, 18 dicembre 1983.
  27. ^ (EN) Ruth Porat, Battling Cancer by Going to Work, in Big Think, novembre 2010.

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