Sampera | |
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Vernonioideae |
Tribù | Liabeae |
Sottotribù | Liabinae |
Genere | Sampera V.A.Funk & H.Rob., 2009 |
Classificazione Cronquist | |
taxon non contemplato | |
Specie | |
(Vedi testo)
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Sampera V.A.Funk & H.Rob., 2009 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]
Il nome del genere è stato dato in onore di Cristian Samper, direttore del "Natural History Museum" della "Smithsonian Institution".[3]
Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dai botanici contemporanei Vicki A. Funk e Harold Robinson nella pubblicazione "Proceedings of the Biological Society of Washington" (Proc. Biol. Soc. Washington 122(2): 155) del 2009.[4]
L'habitus delle piante di questo genere è arbustivo rampicante. Queste specie sono prive di latice. La pubescenza, bianco-tomentosa, è formata da peli semplici e si trova sugli steli e sulle superfici abassiali delle foglie, talvolta all'apice delle brattee involucrali. In alcuni casi la pubescenza è rigida. I fusti hanno una sezione subesagonale.[5][6][7][8][9][3]
Le foglie in genere sono disposte lungo il fusto in modo opposto (possono essere presenti delle rosette basali); sono picciolate o raramente sono sessili. I piccioli possono essere alati oppure no. Alla base delle foglie possono essere presenti delle pseudostipole o dei dischi nodali, talvolta fusi nella guaina. Il contorno della lamina è intero con forme da ovate a oblungo-ovate. Le venature sono pennate. I bordi, continui, possono essere dentellati. La superficie può essere liscia oppure leggermente bollosa. La consistenza in genere è fogliacea oppure carnosa.
L'infiorescenza è formata da capolini di tipo radiato eterogamo. Le infiorescenze sono ascellari o terminali e i capolini sono disposti in modo spiciforme o racemoso. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo (densamente tomentoso) sorregge un involucro a forma ampiamente campanulata composto da 30 - 55 squame (o brattee) disposte in 4 - 5 serie in modo embricato e scalato che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati, disposti a raggiera e quelli interni tubulosi molto più numerosi. Le brattee hanno delle forme da ovate a lanceolate con apici da ottusi a strettamente acuti. Il ricettacolo, alveolato, spesso con creste o punte sporgenti, è nudo (senza pagliette). Lunghezza dei peduncoli: 5 cm.
I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori si dividono in due tipi: del raggio e del disco. I fiori del raggio (ligulati e zigomorfi) sono di solito presenti (da 6 a 18), sono femminili e fertili. I fiori del disco (tubulosi e actinomorfi, da 10 a 34) sono in genere ermafroditi.
I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio è prismatica con 5 - 8 nervature, recanti setole contorte e piccoli punti ghiandolari. Le pareti dell'achenio hanno dei rafidi a sezione subquadrata. Il pappo, più o meno a due serie, è formato da 20 – 35 setole capillari (la serie esterna ha 7 - 20 setole corte o squamelle).
La distribuzione delle piante di questo genere è relativa alla Colombia, Ecuador e Perù.
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[13], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[14] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[15]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]
Le piante di questa voce appartengono alla tribù Liabeae della sottofamiglia Vernonioideae. Questa assegnazione è stata fatta solo ultimamente in base ad analisi di tipo filogenetico sul DNA delle piante.[16] Precedenti classificazioni descrivono queste piante nella sottofamiglia Cichorioideae oppure (ancora prima) i vari membri di questo gruppo, a dimostrazione della difficoltà di classificazione delle Liabeae, erano distribuiti in diverse tribù: Vernonieae, Heliantheae, Helenieae, Senecioneae e Mutisieae.[8][9]
Le seguenti caratteristiche sono condivise dalla maggior parte delle specie della tribù:[8]
Il genere di questa voce è descritto nella sottotribù Liabinae Cass. ex Dumort., una delle quattro sottotribù di Labieae. La sottotribù, nell'ambito della tribù, si trova in posizione "basale" e si è separata dal resto delle altre sottotribù subito dopo il genere Cacosmia. Il genere Sampera all'interno della sottotribù si trova insieme al genere Liabum; entrambi formano un "gruppo fratello"; i due generi rappresentano il "core" della sottotribù, ossia è uno degli ultimi gruppi ad essersi evoluto. In particolare il genere Sampera è stato costituito recentemente segregando alcune specie dal genere Oligactis. Evidenze sia dall'analisi del DNA (i due generi non formano un "gruppo fratello") che morfologiche giustificano la divisione del genere Oligactis.[3][9]
I due generi differiscono dai seguenti caratteri:[3]
Il genere Oligactis e formato da un unico sottogenere: subgen. Andromachiopsis H. Rob. & Brettell[3]
Il numero cromosomico delle specie di questo gruppo è: 2n = 18, 20, 32 e 39.[9]
Per questo genere sono assegnate le seguenti 8 specie:[2]