Sepietta oweniana | |
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Stato di conservazione | |
Dati insufficienti[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Superphylum | Lophotrochozoa |
Phylum | Mollusca |
Subphylum | Conchifera |
Classe | Cephalopoda |
Sottoclasse | Coleoidea |
Superordine | Decapodiformes |
Ordine | Sepiida |
Famiglia | Sepiolidae |
Sottofamiglia | Sepiolinae |
Genere | Sepietta |
Specie | S. oweniana |
Nomenclatura binomiale | |
Sepietta oweniana (d'Orbigny, 1841) | |
Sinonimi | |
Sepietta petersii |
La seppietta comune[2] (Sepietta oweniana (d'Orbigny, 1841)) è un mollusco cefalopode appartenente alla famiglia Sepiolidae[3].
Proviene dal mar Mediterraneo e dall'oceano Atlantico, dove vive in genere oltre i 50 m di profondità[2]; nel mediterraneo è comune fino a 400 m[4]. È diffusa in particolare nel mare del Nord e nello Skagerrak[5]. Vive su fondali sabbiosi o fangosi.
Il mantello delle femmine raggiunge una lunghezza massima di 5 cm, i maschi sono generalmente più piccoli[4]. La colorazione è molto variabile, spesso bruna-rossastra o tendente al giallo. Le pinne sono sottili, di forma arrotondata[5]; non sono presenti fotofori. Sulle braccia sono presenti due file di ventose, mentre sui tentacoli possono esserci anche più di trenta file di ventose molto piccole[2][4].
È una specie notturna, durante il giorno rimane nascosta[4].
Si nutre di crostacei; gli adulti predano soprattutto mysida e gamberetti (Pasiphaea sivado, Crangon crangon, Palaemon elegans, Eualus cranchii), i giovani di mysida[4].
I principali predatori sono pesci e cetacei[4].
Solitamente si riproduce in acque costiere, dove depone le uova su poriferi e tunicati[2].
È una specie molto comune, quindi viene pescata spesso, soprattutto nel mediterraneo (dove è uno dei cefalopodi più pescati[1]); anche se non è di particolare interesse può essere trovata nei mercati ittici[4].
Non si hanno dati precisi sulla pesca, quindi la lista rossa IUCN ha classificato questa specie nel 2012 come "dati insufficienti" (DD)[1].