Shmuel Katz (nato come Samuel Katz, Ebraico: שמואל כץ) (Sudafrica, 9 dicembre 1914 – 9 maggio 2008[1]) è stato uno scrittore, storico e giornalista israeliano.
Fu eletto alla Knesset in occasione delle elezioni parlamentari del 1949 ed è anche conosciuto per la sua ricerca sul leader ebraico Vladimir Žabotinskij[2].
Katz è nato nel 1914 in Sudafrica e nel 1930 è entrato a far parte del movimento Betar. Nel 1936 è immigrato in Palestina ed è entrato nell'Irgun, nel 1939 è stato inviato a Londra da Jabotinsky a parlare su questioni riguardanti la Palestina. È stato redattore del giornale Jewish Standard e ha scritto per il Daily Express e Jerusalem Post.
Nel 1946 è ritornato in Palestina ed è entrato nel quartier generale dell'Irgun dove fu attivo sotto l'aspetto delle relazioni estere. Egli è stato uno dei sette membri di alto comando dell'Irgun,[3] così come un portavoce dell'organizzazione.[4][5]
Nel 1948 ha assistito nella conduzione della nave Altalena per le coste israeliane. È stato uno dei fondatori del partito politico Herut, cofondatore del Movimento per la Grande Israele nel 1967 e nel 1971 ha contribuito alla creazione dell'Americans for a Safe Israel.
Nel 1977 è diventato "Consigliere del primo ministro d'informazione all'estero" di Menachem Begin. Ha accompagnato Begin per due viaggi a Washington ed è stato invitato a spiegare alcuni punti al presidente Jimmy Carter.[6] Ha terminato questa funzione il 5 gennaio 1978 a causa delle divergenze con il governo sulle proposte di pace[7] con l'Egitto.[8] È stato attivo con il partito Tehiya per alcuni anni e poi con il Herut - Movimento Nazionale dopo la sua scissione dal Likud.
Katz ha scritto Battleground: Fact and Fantasy in Palestine, nel libro descrive le radici dei conflitti arabo-israeliani e sostiene di esporre miti anti-sionisti al riguardo. Ha attaccato ciò che egli chiama propaganda usata da fonti arabe sulle radici del conflitto e tentativi di confutarle.
Un altro progetto per il quale Katz dedicato molti anni della sua vita è la biografia in due volumi di Jabotinsky di 1792 pagine, intitolato Lone Wolf, A Biography of Vladimir (Ze'ev) Jabotinsky.[2]
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