La sideremia esprime la quantità del cosiddetto "ferro circolante", cioè quello legato alla transferrina (proteina responsabile del trasporto del ferro). I valori di riferimento sono molto variabili in base al sesso, all'età, al performance status del soggetto e altre caratteristiche. Solitamente è di 70-170 µg/dL nell'uomo e di 50-150 µg/dL nella donna, ma proprio per questa grande variabilità fisiologica il solo dosaggio della sideremia non ha una significatività elevata in campo diagnostico e a questo devono essere associati altri esami come la ferritinemia e la transferrinemia per avere un quadro completo sul cosiddetto assetto marziale, cioè sul metabolismo e l'omeostasi del ferro nell'organismo.
Il ferro è essenziale per la vita essendo implicato nell'organismo in numerosissime reazioni biochimiche. Quando si complessa con la porfirina forma l'eme, un gruppo prostetico che entra a far parte di numerose proteine, dalla emoglobina ai citocromi. Ciascuno dei 4 gruppi eme contenuti nell'emoglobina contiene un atomo di ferro. Ogni atomo di ferro può legare una molecola di ossigeno, perciò una molecola di emoglobina può trasportare sino a 4 molecole di ossigeno. L'emoglobina si trova all'interno dei globuli rossi. I citocromi risultano invece fondamentali per le reazioni di ossido-riduzione.
Il ferro viene assorbito prevalentemente a livello del duodeno e della parte prossimale del digiuno. Negli alimenti il ferro si trova prevalentemente sotto forma di sale ferrico (Fe3+). L'assorbimento del ferro è favorito dall'ambiente acido gastrico. Ogni giorno con la dieta vengono introdotti circa 10–20 mg di ferro e di questi ne viene assorbito circa il 10%. Una dieta ricca di carne rappresenta una straordinaria fonte di approvvigionamento. Alcune sostanze, come i tannati, presenti ad esempio nel the, legano il ferro in modo estremamente efficace e ne inibiscono in modo significativo l'assorbimento. Anche i fitati ne inibiscono l'assorbimento[1][2]. La contemporanea assunzione di acido ascorbico al contrario favorisce la riduzione del sale ferrico a sale ferroso e ne facilita l'assorbimento[3][4][5].
Dopo aver osservato il digiuno per almeno 10-12 ore e l'astinenza da farmaci o integratori che contengono ferro per 3-5 giorni, l'esame si effettua tramite un semplice prelievo di sangue. L'esame viene eseguito al mattino quando nell'ambito di un ritmo circadiano la sideremia raggiunge livelli superiori rispetto a quelli serali. Il dosaggio isolato della sideremia, estremamente variabile, non è molto significativo né di grande utilità clinica. Meglio associare altri esami (ad esempio la ferritinemia e la transferrinemia) che aiutano a dare un quadro d'insieme e più completo del metabolismo del ferro nell'organismo. La capacità ferro legante totale ([TIBC]), che rappresenta il ferro trasportato nel plasma e complessato alla transferrina, è un ulteriore esame di grande utilità in particolare nelle situazioni carenziali di ferro.
I valori di riferimento dell'esame sono i seguenti:
Inoltre:
Si rammenta che i valori di riferimento possono variare leggeremente da laboratorio a laboratorio, a seconda della popolazione di riferimento e del metodo d'analisi utilizzato. I valori della sideremia oltre che dal sesso (vedi sopra), sono influenzati anche dall'età, dall'ora del giorno in cui si esegue l'esame, e da altre circostanze (ad esempio la presenza di flusso mestruale attivo) anche di tipo alimentare (l'assunzione di grandi quantità di tè o di determinati farmaci o integratori a base di ferro)[7][8][9].
Una bassa sideremia si può riscontrare in diverse situazioni:
Può evolvere in anemia sideropenica.
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