Sindrome di Mendelson | |
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Specialità | pneumologia |
Eziologia | respiratory aspiration of gastric contents |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 668.0 e 997.3 |
Eponimi | |
Curtis Lester Mendelson | |
La sindrome di Mendelson è polmonite chimica causata da aspirazione durante l'anestesia, soprattutto durante la gravidanza. I contenuti dell'aspirazione possono includere succo gastrico, sangue, bile, acqua o un'associazione di esse.[1]
La sindrome di Mendelson è caratterizzata da una reazione broncopolmonare seguente all'inalazione del contenuto gastrico durante l'anestesia generale, dovuta alla soppressione dei riflessi laringei.
Le principali caratteristiche cliniche che appaiono sono segni di generale ipossia da due a cinque ore dopo l'anestesia. Tali caratteristiche possono includere cianosi, dispnea, febbre, respiro sibilante, rantoli crepitanti e tachicardia accompagnata da bassa pressione sanguigna. È possibile che si evidenzi anche una diminuzione della saturazione di ossigeno.
L'edema polmonare può causare la morte improvvisa, o la morte può verificarsi in seguito a complicanze polmonari.
Storicamente si dice che un paziente è a rischio se ha un contenuto gastrico residuo superiore al 25 ml, con pH inferiore a 2,5.[2] Tuttavia queste sono misure indirette e non sono fattori che influenzano direttamente il rischio di aspirazione.[2]
L'alto rischio è definito quando vi sono questi fattori:[2]
I pazienti con un alto rischio dovrebbero avere una induzione dell'anestesia in rapida sequenza.
Il rischio può essere ridotto somministrando un antiacido non particolato (ad esempio, citrato di sodio) o un antagonista dei recettori H2 come la ranitidina.
Controllo di autorità | BNF (FR) cb12499329q (data) |
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