Il nome del genere è stato dato in onore di Salvador Soliva, medico della corte spagnola del XVIII secolo.[4]
Il nome scientifico del genere è stato definito dai botanici Hipólito Ruiz López (1754-1815) e José Antonio Pavon (1754-1844) nella pubblicazione " Florae Peruvianae, et Chilensis Prodromus, sive novorum generum plantrum peruvianum, et chilensium descriptiones et icones. Madrid" ( Fl. Peruv. Prodr. 113, t. 24) del 1794.[5]
Portamento. Le piante di questo genere sono soprattutto erbacee annuali. L'indumento è formato da peli basifissi. Spesso sono piante stolonifere.[6][7][8][9][10][11][4]
Fusto. La parte aerea in genere è da procombente a eretta, semplici o ramificata, da glabra o strigosa a villosa (peli per lo più basifissi). Altezza massima: 2 - 10 cm.
Foglie. Le foglie (sia basali che cauline) sono disposte in modo alterno, picciolate o sessili, con lamina di tipo pennatosetta (2 – 3 volte) con forme da obovate a spatolate; i margini sono interi o dentati; le facce sono da glabre o da strigose a villose.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini solitari alle ascelle delle foglie. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino sessile di tipo disciforme. I capolini sono formati da un involucro, con forme emisferiche, composto da 5 - 8 brattee persistenti, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (qui assenti) e fiori del disco. Le brattee, con forme da strettamente lanceolate a ovate, colorate di marrone chiaro, a consistenza erbacea e con margini scariosi, sono disposte in modo più o meno embricato su 2 serie. La forma del ricettacolo varia da piatta o emisferica a conica; è privo di pagliette a protezione della base dei fiori. Diametro degli involucri: 2 – 8 mm.
fiori del disco (centrali): sono numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); quelli esterni (da 5 a 100 su 1 - 8 serie) sono femminili e fertili; quelli interni (da 2 a 8) sono funzionalmente maschili.
Corolla: (solo fiori del disco) in quelli esterni manca il tubo e la corolla (lo stilo è spinescente a maturità); in quelli interni la corolla ha 3 - 4 lobi e sono gialli.
Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifissa che mediofissa (ossia attaccate al filamento per la base – nel primo caso; oppure in un punto intermedio – nel secondo caso).[13] Questa caratteristica ha valore tassonomico in quanto distingue i generi gli uni dagli altri. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre non polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti). La parte apicale delle appendici delle antere ha delle forme ovato-ellittiche.
Gineceo: l'ovario è inferouniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è filiforme e profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli. In alcune specie lo stilopodio alla fruttificazione si presenta ingrossato e persistente.
Frutti. I frutti sono degli acheni senza pappo; gli acheni sono di tipo obovoide e dorso-ventralmente piatti e strettamente ellittici; sono presenti due ali laterali; l'apice è arrotondato; il pericarpo è glabro senza cellule miogeniche o sacchi resinosi.
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8] Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra). Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]
Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Soliva (insieme alla sottotribù Cotulinae) è incluso nel clade Southern hemisphere grade.[11].
Da un punto di vista filogenetico il genere Soliva occupa una posizione vicina al "core" della sottotribù. In particolare fa parte del "Cotula Group" insieme ai generi Cotula e Leptinella.[10]
Nella flora spontanea italiana sono presenti le seguenti specie:[17]
1A: questa specie è caratterizzata da foglie di tipo 2 - 3 pennatosette, dagli acheni compressi, minutamente tubercolati e con ampie ali membranose:
Soliva sessilis Ruiz & Pav. - Gippulina sessile: l'altezza massima della pianta è di 1 - 15 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Sud Americano; l'habitat tipico sono i luoghi calpestati su suoli sabbiosi; in Italia è una specie rara e si trova nella Versilia fino ad una quota di 40 ms.l.m..
1B: le foglie sono semplicemente pennatosette, gli acheni sono cuneiformi con pelosità lanosa apicale:
Soliva stolonifera (Brot.) Loudon - Gippulina stolonifera: l'altezza massima della pianta è di 1 - 3 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita rosulata (T ros); il tipo corologico è Sud Americano; l'habitat tipico sono i luoghi calpestati su suoli sabbiosi vulcanici; in Italia è una specie rara e si trova in Sicilia fino ad una quota di 70 ms.l.m..
Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN978-88-299-1824-9.