Nel 1411 citato come Senogio[senza fonte], il comune era stato istituito nel 1843 con la divisione del comune soppresso di Frasco-Sonogno nei nuovi comuni di Frasco e Sonogno[1].
La popolazione è stata soggetta a una forte emigrazione[1], tanto che il Consiglio di Stato della Repubblica e Cantone Ticino nel 1882 concesse il permesso al municipio di Sonogno di tenere delle sedute straordinarie a Gordola, dove molti sonognesi abitavano per lunghi periodi dell'anno[senza fonte].
Nell'inverno 1950-1951, diverse località di Sonogno furono colpite da fenomeni valangari che danneggiarono alcuni edifici.[2]
Nel 2020 il comune di Sonogno perse la sua autonomia confluendo nel nuovo comune di Verzasca.
Cappella della Piana con l'affresco Incontro di Gesù con la Madre, del XVIII secolo[senza fonte];
Affreschi su case rurali o edicole votive: Madonna col Bambino, Madonna, Madonna di Einsiedeln col Bambino e Santi, Giudizio Universale, Gesù, la Madonna e Santi, Battesimo di Gesù nel Giordano, Madonna col Bambino e il paese di Sonogno[senza fonte];
Ogni famiglia originaria del luogo faceva parte del cosiddetto comune patriziale e aveva la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.[6]
Fiorentino Galliciotti (a cura di), Il flagello bianco nel Ticino, Bellinzona, Arti grafiche Arturo Salvioni & co., 1953.
Guglielmo Buetti, Note Storiche Religiose delle Chiese e Parrocchie della Pieve di Locarno, (1902), e della Verzasca, Gambarogno, Valle Maggia e Ascona (1906), II edizione, Pedrazzini Edizioni, Locarno 1969.
Agostino Robertini, Silvano Toppi, Gian Piero Pedrazzi, Sonogno, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1974, 357-372.
Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 171-172.
Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
Alfredo Poncini, Valle Verzasca. Due pergamene ritrovate a Sonogno, in «Bollettino della Società Storica Locarnese», Tipografia Pedrazzini, Locarno 2001, 37-61.