Sophie Vercruysse

Sophie Vercruysse (Bruxelles, 30 agosto 1977[1]) è una montatrice belga.

Si è laureata in montaggio cinematografico all'Institut des Arts de Diffusion di Louvain-la-Neuve, facendo la sua prima esperienza in cabina di montaggio in occasione del suo tirocinio curricolare col film Thomas in Love (2000).[2] Ha cominciato a lavorare nell'industria cinematografica come assistente di Marie-Hélène Dozo al montaggio de Il figlio (2002) dei fratelli Dardenne.[2] Nel corso degli anni duemila, si è affermata come montatrice dei primi 5 lungometraggi del regista Joachim Lafosse,[2][3] vincendo il suo primo premio Magritte al miglior montaggio con nel 2013 À perdre la raison.[4] Nel 2024 è stata una delle 12 donne ad accusare Lafosse di molestie sessuali.[3]

Filmografia parziale

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Premi e riconoscimenti

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  1. ^ (FR) Sophie Vercruysse, su cinergie.be. URL consultato il 16 gennaio 2019.
  2. ^ a b c (FR) Intervista a Sophie Vercruysse, su cinefemme.be, circa 2007. URL consultato il 16 gennaio 2019.
  3. ^ a b (FR) Johanna Luyssen, Joachim Lafosse, un «système d’emprise» derrière les caméras, in Libération, 11 giugno 2014. URL consultato il 3 ottobre 2024.
  4. ^ (ENFR) Aurore Engelen, Triumph for Our Children at the 3rd Magritte Awards, su Cineuropa, 4 febbraio 2013. URL consultato l'11 febbraio 2022.

Collegamenti esterni

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Predecessore Premio Magritte per il miglior montaggio Successore
Alain Dessauvage
per Bullhead - La vincente ascesa di Jacky
2013
per À perdre la raison
Marie-Hélène Dozo
per Kinshasa Kids
I
Nicolas Rumpl
per Generazione Low Cost
2024
per La sindrome degli amori passati
II