L'origine degli spaghetti alla bolognese è incerta,[1] ma sono state formulate diverse teorie.
Secondo Massimo Montanari de La Cucina Italiana, i cosiddetti "spaghetti alla bolognese" nacquero all'Hôtel Ville et Bologne di Torino, dove il menù del 22 aprile 1898 pubblicato sul quotidiano La Stampa riporta "spaghetti di Napoli alla bolognese", e diventarono di moda tra l'élite piemontese negli anni Venti, arrivando negli Stati Uniti grazie agli emigrati italiani e comparendo quindi nella rubrica di cucina del Los Angeles Times nel 1925.[9][10]
Secondo Luca Cesari di Gambero Rosso, l'abbinamento degli spaghetti al ragù compare invece per la prima volta in Practical Italian recipes for American kitchens, un ricettario edito nel 1917 per raccogliere fondi per le famiglie dei soldati italiani impegnati nella prima guerra mondiale: al suo interno, Julia Lovejoy Cuniberti riprese diverse ricette da La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene e raccomandò di usare il ragù bolognese per "macaroni or spaghetti", ai tempi già molto diffusi negli Stati Uniti, al contrario delle tagliatelle a cui il ragù è generalmente associato nella cucina italiana.[11]
Secondo altre teorie, i cosiddetti "spaghetti alla bolognese" potrebbero derivare dai piatti italiani conosciuti dai soldati statunitensi di stanza nella penisola durante la seconda guerra mondiale e da essi adattati una volta rientrati in patria, oppure potrebbero essere stati creati dagli italiani che emigrarono negli Stati Uniti, i quali iniziarono ad aggiungere alla pasta la carne, più economica nel Nuovo Continente.[1][8] Per Giovanni Ceccarelli e Stefano Magagnoli il piatto venne usato dagli emigranti per "enfatizzare l'identità e contrastare la nostalgia per l'Italia" unendo due ingredienti tipici della cucina italiana, e contemporaneamente divenne un simbolo dell'idea di cucina italiana esistente all'estero, abbondante e opulenta.[12]
Gli "spaghetti alla bolognese" hanno raggiunto la diffusione globale all'inizio degli anni Sessanta, quando vennero commercializzati in lattina dall'azienda statunitense Heinz con il nome di "spaghetti bolognese".[13] Sono particolarmente noti negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania e in Australia,[1][14] anche con il nome di spaghetti bolognaise o spag bol, mentre in Italia sono presenti nei menù dei ristoranti delle località turistiche per andare incontro ai gusti dei visitatori provenienti dall'estero.[11]
«Modern legend suggests that ragù may have acted as spaghetti bolognese's original inspiration when British and American servicemen and women passing through Emilia-Romagna in WWII fell in love with the dish. Returning home after the war, they subsequently asked their immigrant Italian chefs to rustle up something similar. Details got lost in translation. The 'spaghetti bolognese' eaten in contemporary London and New York is fundamentally different to Bologna's centuries-old ragù. First there's the sauce. Spaghetti bolognese is heavy on tomatoes while ragù is all about the meat. Then there's the pasta. Spaghetti bolognese is served with dry durum-wheat spaghetti from Naples taken straight from a packet. Ragù is spread over fresh egg-based tagliatelle (ribbon pasta), allowing the rich meat sauce to stick to the thick al dente strands.»
^(EN) Luca Cesari, Spaghetti Bolognese: a parallel history, in A Brief History of Pasta: The Italian Food that Shaped the World, traduzione di Johanna Bishop, Profile Books, 27 ottobre 2022, ISBN978-1-78283-918-7.
^(EN) Giovanni Ceccarelli e Stefano Magagnoli, Italian-Sounding, in Isabelle Bianquis e Jean Pierre Williot (a cura di), Nomadic Food: Anthropological and Historical Studies Around the World, collana Rowman & Littlefield studies in food and gastronomy, Rowman & Littlefield, 10 ottobre 2019, p. 110, ISBN978-1-5381-1599-2.
^ Combe, Peter e Australian Broadcasting Corporation, Spaghetti bolognaise and more songs for little kids, Australian Broadcasting Corporation, 1985. URL consultato il 13 aprile 2016. Ospitato su National Library of Australia.