Spionaggio al vertice | |
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Titolo originale | Man on a String |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1960 |
Durata | 92 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,85 : 1 |
Genere | azione, drammatico, spionaggio |
Regia | André De Toth |
Soggetto | Boris Morros, Charles Samuels |
Sceneggiatura | John H. Kafka, Virginia Shaler, James P. Cavanagh |
Produttore | Louis De Rochemont |
Casa di produzione | Columbia Pictures Corporation, RD-DR Productions |
Fotografia | Albert Benitz, Charles Lawton Jr., Pierre Poincarde, Gayne Rescher |
Montaggio | Al Clark |
Musiche | George Duning |
Scenografia | Carl Anderson, Hans Jürgen Kiebach, Fritz Maurischat |
Interpreti e personaggi | |
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Spionaggio al vertice (Man on a String) è un film statunitense del 1960 diretto da André De Toth.
È un film di spionaggio con Ernest Borgnine, che interpreta la spia sovietica Boris Mitrov, Kerwin Mathews e Colleen Dewhurst. È basato sulle vicende della spia sovietica e membro del Partito Comunista degli Stati Uniti d'America, oltre che produttore per la Paramount, Boris Morros che fece il doppio gioco lavorando anche per l'FBI.[1]
In piena guerra fredda, un'agenzia di intelligence governativa statunitense, la CBI, incarica l'agente Frank Sanford di seguire Boris Mitrov, un produttore cinematografico sospettato di essere una spia russa. Anche Helen e Adrian Benson, una ricca coppia americana con una casa a Beverly Hills e uno studio cinematografico, sono simpatizzanti dell'Unione Sovietica e sono in combutta con il colonnello Vadja Kubelov, il migliore uomo del KGB negli Stati Uniti.
L'ufficio di Boris è controllato da microspie messe dal suo assistente, Bob Avery, che lavora per gli americani e questo fa sì che Boris venga colto in flagrante. Una volta scoperto, Boris accetta di fare il doppio gioco per conto della CBI, andando a Berlino con la copertura di girarvi un documentario. Helen, che ha una relazione con Kubelov, sempre grazie a microspie piazzate nella sua villa, viene scoperta ed è costretta a fuggire in Messico insieme al colonnello russo. Nel frattempo, Boris viene mandato a Mosca per portare a termine un nuovo incarico e Avery gli comunica una parola in codice ("Cinerama") da usare per chiedere aiuto nel caso sia trovi in pericolo.
Dopo aver appreso che Adrian, il marito di Helen, intende smascherare pubblicamente Boris e Kubelov, Avery avvisa Boris di tornare in Germania il più presto possibile. Fermato ad un posto di blocco, Boris spara a un agente di polizia e raggiunge sano e salvo Berlino Ovest, dove, però, dovrà lottare per la sua vita con un assassino russo.
Il film, diretto da André De Toth su una sceneggiatura di John H. Kafka, Virginia Shaler e James P. Cavanagh con il soggetto di Boris Morros e Charles Samuels,[2] fu prodotto da Louis De Rochemont per la Columbia Pictures Corporation e RD-DR Productions[3]
Il film fu distribuito negli Stati Uniti dal 20 maggio 1960[4] al cinema dalla Columbia Pictures.[3]
Alcune delle uscite internazionali sono state:[4]