Sportswashing è un termine utilizzato per descrivere la pratica tramite la quale individui, gruppi, corporazioni o governi si avvalgano dello sport per recuperare reputazione compromessa od offuscare condotte illecite.
Come forma di propaganda, lo sportswashing potrebbe conformarsi mediante eventi sportivi, acquisendo, promuovendo società e rappresentanze sportive o partecipando direttamente alle competizioni in atto.
A livello internazionale, si ritiene che lo sportswashing sia stato usato per distogliere l'attenzione da scandali inerenti corruzione ed infrangimento dei diritti umani. A livello locale e corporativo, si configura in tentativi di copertura di atti illeciti o ripristino dell'immagine pubblica di un ente politico e sociale.
Internazionalmente, lo sportswashing è stato descritto come facente parte del soft power di una nazione.[1][2][3][4] Il campionato mondiale di calcio 2022 è stato citato come esempio, essendo la reputazione del paese ospitante globalmente compromessa a causa della politica estera, come leva per spostare l'attenzione sul successo dell’evento.[5]
La risposta delle nazioni accusate di sportswashing solitamente si dissocia dalle argomentazioni sottolineando l'inefficacia di eventuali sanzioni oltre che la delusione che ne deriverebbe in seno agli appassionati di sport.[6]
Lo sportswashing è generalmente dispendioso per gli enti che ne facciano uso. Per esempio, a marzo 2021, l'organizzazione per i diritti umani Grant Liberty ha asserito che il solo governo d'Arabia Saudita abbia investito un miliardo e mezzo di dollari americani in attività sportive al fine di placare le obiezioni sulla propria condotta.[7][8]
Si è profilata un'ulteriore direzione verso la quale indirizzare tale pratica. Ad esempio a giugno 2021, a Ginevra, all'approssimarsi del campionato mondiale FIFA nel Qatar, è sorto un nuovo centro per i diritti umani legato agli eventi sportivi con lo scopo di vigilare sull'attività degli enti promotori affinché s'incarichino di mantenere il decoro pubblicizzato anche oltre il termine del loro patrocinio.