Stephen Louis Carella | |
---|---|
Universo | 87º Distretto |
Lingua orig. | Inglese |
Autore | Ed McBain |
Editore | Permabooks |
1ª app. | 1956 |
1ª app. in | Cop Hater |
Ultima app. in | Fiddlers |
Editore it. | Mondadori (collana: I gialli Mondadori) |
1ª app. it. | 1973 |
1ª app. it. in | L'assassino ha lasciato la firma |
Caratteristiche immaginarie | |
Specie | umana |
Sesso | Maschio |
Etnia | italo-americano |
Professione | Detective di primo grado |
Affiliazione | 87º Distretto |
Steve Carella, diminutivo di Stephen Louis Carella, è un personaggio ideato dallo scrittore Ed McBain protagonista della serie di romanzi gialli dell'87º Distretto; il personaggio compare per la prima volta nel 1956 nell'Assassino ha lasciato la firma, e successivamente in oltre 50 romanzi scritti anche da altri dopo la morte dell'autore avvenuta nel 2005.
In realtà il personaggio principale dei suoi romanzi non è più un unico protagonista ma l'insieme della squadra dei detective: il nero Arthur Brown, gli irlandesi Eileen Burke e Bob O'Brien, i bianchi Cotton Hawes e Bert Kling, l'ebreo Meyer Meyer, e l'italo-americano Steve Carella, un protagonista spesso sostituito per una parte del racconto da semplici passanti e ancora più frequentemente da personaggi femminili[1] con le quali Carella durante le indagini si trova comunque a suo agio.
Ed McBain è solito descrivere i suoi personaggi nei loro tratti fisici e, una caratteristica questa particolare del suo stile di narrazione, anche nel loro modo di vestire e spesso ripete, quasi alla lettera, in ogni suo romanzo queste raffigurazioni dei protagonisti dei suoi racconti; così rappresenta ogni volta Steve Carella, detective di primo grado, ai lettori:
«La sua statura era di un metro e ottandue, aveva spalle larghe, fianchi stretti, e i movimenti sciolti da atleta, cosa che non era. Gli occhi scuri, e un po' a mandorla, gli davano caratteristiche orientali, il che aveva ispirato i burloni della squadra a dichiarare che era lontano parente di Tackashi Fujiwara, l'unico agente investigativo nippo-americano dell'Ottantasettesima.[2]»
Carismatico e deciso, colpisce il lettore per il suo lato umano, che traspare specialmente quando, nonostante i numerosi anni di servizio nella polizia, egli prova ancora pietà per le vittime assassinate sulle quali deve indagare. Non privo di debolezze e paure non esita a difendersi estraendo la sua pistola e sparando, se non ne può fare a meno e mai per primo. Lui stesso è stato ferito gravemente dallo spacciatore Gonzo:
«L'unico avvertimento venne dallo stringersi delle pupille del ragazzo. Carella vide gli occhi contrarsi, e cercò di buttarsi di lato, ma la parola era già alla rivoltella. Non vide l'arma sobbalzare nella mano del ragazzo. Sentì un dolore insopportabile al petto, e sentì la dichiarazione schioccante di tre detonazioni, e poi cominciò a cadere e sentì un gran caldo e si sentì anche ridicolo, lì a barcollare sulle gambe che non riuscivano a reggerlo, ridicolo - molto ridicolo, e aveva il petto in fiamme, e il ciclo stava calando a congiungersi con la terra... Aprì la bocca ma dalle labbra non uscì alcun suono. E poi arrivò l'ondata di incoscienza e lui lottò per respingerla, e non si accorse che Gonzo stava scappando tra gli alberi. Era conscio unicamente del buio che lo stava avvolgendo, e improvvisamente ebbe la certezza di essere sul punto di morire.[3]»
Alla fine Carella se la caverà ma solo per l'insistenza di Herb Alexander, l'editore americano di Ed McBain[4] che in una prima stesura del romanzo aveva deciso di farlo morire.[5] Stimato da molti agenti dell'87º distretto Carella sa che molti di loro non fanno il loro dovere per pigrizia o indifferente cinismo come il detective Andy Parker e che magari si lasciano corrompere ma egli non giudica severamente i suoi compagni pur mantenendo la sua fondamentale onestà che lo fa apprezzare persino dalla malavita del luogo come il suo informatore Danny lo Zoppo con il quale lo lega una specie di amicizia da quando questi è andato a trovare in ospedale Carella gravemente ferito. Un altro ammiratore non richiesto di Carella è il detective che per ben due volte gli ha salvato la vita [6] "Fat" Ollie Weeks dell'ottantottesimo distretto: una figura trasbordante di grasso, razzista e maleodorante per assenza d'igiene, dai vestiti perennemente macchiati dai residui dei suoi pantagruelici pasti[7] ma che tuttavia è un abilissimo e infaticabile poliziotto che per la simpatia suscitata nei lettori diviene sempre più protagonista delle storie sino ad essere il personaggio più importante negli ultimi romanzi di McBain[8].
Arcinemico di Carella è il "Sordo" che per vendicarsi del fallimento a opera del detective di un suo ben organizzato colpo [9] mette in ridicolo il Distretto riuscendo sempre a farla franca e a ferire gravemente Carella.
Carella è sposato con la bella Teddy, sordomuta, conosciuta nel corso di un'indagine [10] dalla quale ha avuto due figli gemelli.
Il personaggio è stato protagonista anche di alcuni film tratti dai romanzi dell'autore. Per diversi anni, nella versione italiana il suo cognome fu cambiato in Carell (lo stesso Evan Hunter trovò la cosa "molto curiosa")
I romanzi dell'87º distretto sono ambientati in una grande metropoli americana, che nei racconti non ha un nome ma per molti versi è identificabile con New York: in effetti l'autore utilizza scenari noti caratterizzandoli in modo personale e associando ai vari quartieri nomi originali. E così Carella e i suoi colleghi si muovono nel quartiere Isola di una città fittizia la cui geografia McBain ha concepito ruotando di 90 gradi la pianta di Manhattan. Gli altri quartieri della città sono Calm's Point (sotto cui si cela Brooklyn), Majesta (Queens), Riverhead (Bronx) e Bethtown (Staten Island).
La città è una metropoli scura e minacciosa, spesso apostrofata come grande città violenta, titolo anche di un romanzo (The Big Bad City, 1999) della serie.
Ma Carella nonostante tutto ama la sua città che con i suoi abitanti appartenenti alle varie etnie soprattutto nere, cinesi, portoricane la rendono viva e frenetica e talvolta ai limiti della follia come quando nella sua sala agenti dell'87° una donna impazzita minaccia di farlo saltare con una fiala piena di nitroglicerina.[11]
Altri romanzi
«Ollie pugnalò una salsiccia con la forchetta e se la portò immediatamente alla bocca. Un nastro di tuorlo d'uovo colò dalla salsiccia sulla cravatta di Ollie, dove andò a unirsi a una composizione di altri resti incrostati e induriti di altre colazioni, pranzi e cene divorati in velocità. Ollie mangiava sempre come aspettandosi un'imminente carestia...(in Ed McBain, L'ultimo ballo, ed. Mondadori, 2001 p.54)»
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007566048905171 |
---|