Suketu Mehta

Suketu Mehta nel 2019

Suketu Mehta (Calcutta, 1963) è uno scrittore indiano naturalizzato statunitense.

Nato nel 1963 a Calcutta[1] è cresciuto a Mumbai fino al 1977 quando la sua famiglia si è trasferita a New York[2].

Laureatosi all'Università di New York e all'Iowa Writers' Workshop[3], nel 2004 ha esordito in letteratura con il romanzo-saggio Maximum City: Bombay città degli eccessi nel quale ha raccontato il suo ritorno, dopo 21 anni, nella città di Mumbai, "...la più grande, più veloce e più ricca dell'India" e il tentativo di descriverne le contraddizioni attraverso il reportage autobiografico[4].

Nel 2016 ha analizzato in La vita segreta delle città gli aspetti meno appariscenti di alcune metropoli e il ruolo della figura del migrante nella loro trasformazione[5], mentre nel 2019 in Questa terra è la nostra terra si è soffermato sul fenomeno dell'immigrazione sotto l'aspetto economico e umano evidenziandone l'importanza e la necessità[6].

Professore associato di giornalismo all'Università di New York[7], suoi articoli sono apparsi in riviste e quotidiani quali New York Times Magazine, National Geographic, Granta, Harper's Magazine e Time[8].

  • Maximum City: Bombay città degli eccessi (Maximum City: Bombay Lost and Found), Torino, Einaudi, 2004 traduzione di Fausto Galuzzi e Anna Nadotti ISBN 978-88-06-19321-8.
  • La vita segreta delle città (The secret life of cities), Torino, Einaudi, 2016 traduzione di Norman Gobetti ISBN 978-88-06-20350-4.
  • Questa terra è la nostra terra: manifesto di un migrante (This Land Is Our Land: An Immigrant’s Manifesto, 2019), Torino, Einaudi, 2021 traduzione di Alberto Pezzotta ISBN 978-88-06-24740-9.

Premi e riconoscimenti

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Whiting Award
  • 1997 vincitore nella categoria "Narrativa e saggistica"[9]
Premio Kiriyama
  • 2005 vincitore nella categoria "Saggistica" con Maximum City: Bombay città degli eccessi[10]
Hutch Crossword Book Award
  • 2005 vincitore nella categoria "Saggistica inglese" con Maximum City: Bombay città degli eccessi[11]
Premio Pulitzer per la saggistica
  • 2005 finalista con Maximum City: Bombay città degli eccessi[12]
Guggenheim Fellowship
  1. ^ (EN) Mehta, Suketu 1963-, su encyclopedia.com. URL consultato il 28 novembre 2021.
  2. ^ (EN) Nandini Nair, Suketu Mehta: From America with Love and Anger, su openthemagazine.com, 15 agosto 2019. URL consultato il 29 novembre 2021.
  3. ^ (EN) Profilo dello scrittore, su pen.org. URL consultato il 29 novembre 2021.
  4. ^ (EN) Soumya Bhattacharya, A tale of two cities, su theguardian.com, 6 febbraio 2005. URL consultato il 29 novembre 2021.
  5. ^ Carlo Ratti e Daniele Belleri, La città ha un’anima ma non è di cemento, su lastampa.it, 1º gennaio 2017. URL consultato il 29 novembre 2021.
  6. ^ Carlo Pizzati, Lo scrittore indiano Suketu Mehta: "Il futuro è nelle mani dei migranti", su repubblica.it, 14 giugno 2021. URL consultato il 29 novembre 2021.
  7. ^ (EN) Suketu Mehta Associate Professor, su journalism.nyu.edu. URL consultato il 29 novembre 2021.
  8. ^ (EN) Informazioni sull'autore, su brown.edu. URL consultato il 29 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2021).
  9. ^ (EN) Suketu Mehta 1997 Winner in Fiction, Nonfiction, su whiting.org. URL consultato il 29 novembre 2021.
  10. ^ (EN) Indian American Suketu Mehta wins Kiriyama Prize, su hindustantimes.com, 1º aprile 2005. URL consultato il 29 novembre 2021.
  11. ^ (EN) Suketu Mehta mulls book on New York, su hindustantimes.com, 24 marzo 2006. URL consultato il 29 novembre 2021.
  12. ^ (EN) The 2005 Pulitzer Prize Finalist in General Nonfiction, su pulitzer.org. URL consultato il 29 novembre 2021.
  13. ^ (EN) Suketu Mehta Awarded 2007, su gf.org. URL consultato il 29 novembre 2021.

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