Takuan

Takuan
Forme di takuan
Origini
Luogo d'origineGiappone (bandiera) Giappone
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Categoriacontorno

Il takuan (沢庵?), chiamato anche takuwan (たくわん?) e takuan-zune (沢庵漬け?),[1] è un tipico sottaceto giapponese, anche diffuso in Corea con il nome di danmuji (단무지?).[2][3]

Deriva dal daikon, che viene fatto essiccare al sole oppure messo sotto sale; in quest'ultimo caso trattiene una maggior quantità d'acqua, restando leggermente più morbido dell'altra versione. Secondariamente si aggiungono crusca di riso, dolcificanti come zucchero, succo di frutta e mirin, e insaporitori quali katsuobushi e kombu. Viene conservato affettato in contenitori con un peso sul coperchio.[4]

Come molti dei vari tipi di tsukemono viene servito alla fine del pasto per aiutare la digestione.[4]

La produzione del takuan risale al XVI secolo e, secondo la tradizione popolare, la ricetta di questo tipo di sottaceto si deve al monaco buddista Takuan Sōhō, da cui il nome.[4][5] Teorie alternative suggeriscono una derivazione etimologica dalla frase takuwazuke (貯え漬け? lett. "non mescolato"), oppure origini più antiche, accreditandone l'invenzione allo studioso Jiei Daishi Ryōgen (912-985), appartenente a un tempio di Kyoto dov'era diffuso un daikon sottaceto chiamato jōshinbō (定心房?).[4]

  1. ^ Takuan: un salatino gustoso e digestivo, su greenweez.it. URL consultato il 15 marzo 2023.
  2. ^ (EN) Mike Sula, Omnivorous: Black Noodles and Other Delights, su Chicago Reader, 22 gennaio 2009. URL consultato il 28 novembre 2023.
  3. ^ (EN) Jeonghee Surh, Young-Kyung Lee Kim e Hoonjeong Kwon, Korean Fermented Foods: Kimchi and Doenjang, in Edward R. Farnworth (a cura di), Handbook of Fermented Functional Foods, collana Functional foods and nutraceuticals series, 2ª ed., CRC press, 2008, pp. 336, ISBN 978-1-4200-5326-5.
  4. ^ a b c d (EN) Sonja Blaschke, What is Takuan? Japan's Ubiquitous Pickled Daikon Radish and How It's Made, su japanesefoodguide.com, 28 aprile 2023. URL consultato il 28 novembre 2023.
  5. ^ (EN) Kit Nagamura, All at sea in Shinagawa, su search.japantimes.co.jp, 5 ottobre 2007. URL consultato il 28 novembre 2023 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2007).

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