Taurovenator

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Taurovenator
Ricostruzione della testa di T. violantei
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SuperordineDinosauria
OrdineSaurischia
SottordineTheropoda
Famiglia†Carcharodontosauridae
Tribù†Giganotosaurini
GenereTaurovenator
Motta et al., 2016
Nomenclatura binomiale
†Taurovenator violantei
Motta et al., 2016

Taurovenator (il cui nome significa "toro cacciatore") è un genere estinto di grande dinosauro teropode carcharodontosauride vissuto nel Cretaceo superiore, circa 95–93.9 milioni di anni fa (Cenomaniano), in quella che oggi è la Formazione Huincul dell'Argentina. Il genere è monotipico, il che significa che contiene una singola specie, la specie tipo T. violantei.[1]

Scoperta e denominazione

[modifica | modifica wikitesto]

L'olotipo di Taurovenator (MPCA-Pv 802), un osso postorbitale destro, venne scoperto nella Formazione Huincul inferiore[2] nella Fattoria Violante, a sud-est del Lago Ezequiel Ramos-Mexía, Provincia di Río Negro, Argentina, da Matías Motta, nel 2005, per poi essere descritto e nominato nel Giugno 2016. L'olotipo di Taurovenator è stato ritrovato nelle vicinanze dei resti del megaraptoro Aoniraptor, di diversi abelisauroidi e di un possibile paraviano unenlagiino.[1]

Nel 2024, venne descritto un nuovo esemplare di charcharodontosauride (MPCA-Pv 803), tentativamente assegnato al genere Taurovenator, che conserva un cranio parziale, una serie di vertebre cervicali parziali, diverse costole, due arti anteriori parziali, un femore, un piede parziale e una vertebra caudale.[2] L'esemplare venne inizialmente descritto nel 2016 insieme all'olotipo, sebbene inizialmente fosse considerato un charcharodontosauro indeterminato.[1] Nonostante non si sovrapponga al materiale olotipico, questo esemplare è stato riferito dagli autori al genere Taurovenator essendo stato recuperato nella stessa località dell'olotipo (il secondo esemplare è stato trovato a 800 metri di distanza dal sito di scavo dell'olotipo) e perché entrambi gli esemplari conservano caratteristiche da Giganotosaurini.[2]

Il nome del genere Taurovenator deriva dal latino taurus ossia "toro", unito a venator ossia "cacciatore". Il nome della specie, violantei, rende omaggio a Enzo Violante, il proprietario dell'azienda agricola Violante dove è stato scoperto l'esemplare olotipo.[1]

Dimensioni e ricostruzione artistica di T. violantei

Taurovenator è un carcharodontosauride di grandi dimensioni, con una lunghezza massima stimata del cranio di 135 centimetri[2] e una massa corporea stimata a 5.728 kg, in base a una formula che utilizza la circonferenza del femore per prevedere la massa corporea. Paragonandolo ad altri charcharodontosauridi argentini, Taurovenator risulta più piccolo di Giganotosaurus (6.349 kg), ma più grande di Meraxes e Mapusaurus (rispettivamente 4.263 kg e 4.343 kg).[2][3]

Le vertebre cervicali di Taurovenator presentavano prominenti spine neurali con punte dorsali simili a flange, suggerendo una muscolatura del collo fortemente modificata e una ridotta gamma di movimento del collo.[2] Sono note solo due vertebre dorsali, una composta da un centrum, mentre l'altra è composta da un arco neurale alto circa 52 centimetri.[2]

Le braccia dell'animale, quasi completamente conservate, erano ridotte in misura maggiore rispetto ad altri carcharodontosauridi, essendo proporzionalmente più piccole di quelle di taxa come Meraxes, in particolare per quanto riguarda l'avambraccio. Nonostante tale riduzione degli arti, gli avambracci erano robusti e le dita avevano un elevato grado di flessibilità. Tuttavia, come altri giganotosaurini, gli arti anteriori erano probabilmente incapaci di un'ampia gamma di movimenti.[2]

Taurovenator condivide con Meraxes anche un artiglio ungueale allargato sul secondo dito del piede, circa il 20% più lungo della falange equivalente del terzo dito e più compresso lateralmente, facendo supporre che tale caratteristica fosse più diffusa nei charcharodontosauri di quanto si pensasse.[2]

Classificazione

[modifica | modifica wikitesto]

Nella loro descrizione originale, Motta et al. (2016) suggerirono che Taurovenator occupasse una posizione derivata all'interno della famiglia Carcharodontosauridae, confrontandolo in particolare con Giganotosaurus, Carcharodontosaurus e Mapusaurus.[1] Tuttavia, Coria et al. (2019) suggerirono che Taurovenator fosse un sinonimo di Mapusaurus, considerando entrambe le sue autapomorfie originali condivise con Mapusaurus e sottolineando anche che entrambi i taxa condividevano un margine laterale curvo dell'osso palpebrale.[4] Inoltre, gli autori ritenevano che vi fosse un'alta probabilità che i due fossero coevi[4], tuttavia, Taurovenator proviene in realtà dall'unità inferiore della Formazione Huincul, mentre Mapusaurus proviene dall'unità superiore della formazione.[2] Con la descrizione del secondo esemplare più completo, Rolando et al. (2024) hanno ribadito la validità di Taurovenator, considerando le autapomorfie conservate sull'olotipo come più fortemente sviluppate in Taurovenator rispetto a qualsiasi altro carcharodontosauride, considerando anche il margine curvo presumibilmente diagnostico della palpebra come una caratteristica più ampiamente distribuita nei Carcharodontosauridae.[2]

Per testare la sistematica di Taurovenator con le informazioni integrate dal nuovo esemplare, lo studio ha utilizzato il dataset filogenetico utilizzato nella descrizione di Meraxes, con alcuni dati aggiuntivi. I risultati della loro analisi filogenetica sono mostrati nel seguente cladogramma:[2][5]

Carcharodontosauridae

Neovenator

Eocarcharia

Lajasvenator

Acrocanthosaurus

Carcharodontosaurinae

Lusovenator

Shaochilong

Carcharodontosaurus saharicus

Carcharodontosaurus iguidensis

Giganotosaurini

Tyrannotitan

Giganotosaurus

Mapusaurus

Meraxes

Taurovenator

Paleoambiente

[modifica | modifica wikitesto]

Taurovenator è stato rinvenuto all'interno della Formazione Huincul, formazione geologica famosa per aver restituito alcuni dei più grandi e famosi dinosauri argentini. Altri teropodi rinvenuti nella formazione includono il paraviano Overoraptor, l'elaphrosaurino Huinculsaurus, gli abelisauridi Skorpiovenator, Tralkasaurus e Ilokelesia, i charcharodontosauridi Mapusaurus e Meraxes, e il megaraptoro Aoniraptor.[6][7] In ogni caso, Taurovenator è stato rinvenuto all'interno di rocce più antiche di quelle di Mapusaurus, sicché, probabilmente, tali dinosauri non coesistettero. Gli erbivori rivenuti nella zona, invece, sono rappresentati dai sauropodi rebbachisauridi Cathartesaura e Limaysaurus, i titanosauri Argentinosaurus e Choconsaurus, e da iguanodonti non determinati.[8][9]

  1. ^ a b c d e Matías J. Motta, Alexis M. Aranciaga Rolando, Sebastián Rozadilla, Federico E. Agnolín, Nicolás R. Chimento, Federico Brissón Egli e Fernando E. Novas, New theropod fauna from the Upper Cretaceous (Huincul Formation) of northwestern Patagonia, Argentina, in New Mexico Museum of Natural History and Science Bulletin, vol. 71, Giugno 2016, pp. 231–253. Ospitato su ResearchGate.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Alexis M. Aranciaga Rolando, Matías J. Motta, Federico L. Agnolín, Takanobu Tsuihiji, Santiago Miner, Federico Brissón-Egli e Fernando E. Novas, A new carcharodontosaurid specimen sheds light on the anatomy of South American giant predatory dinosaurs, in The Science of Nature, vol. 111, n. 6, 9 Ottobre 2024, pp. 56, DOI:10.1007/s00114-024-01942-4.
  3. ^ (EN) Nicolás E. Campione, David C. Evans, Caleb M. Brown e Matthew T. Carrano, Body mass estimation in non‐avian bipeds using a theoretical conversion to quadruped stylopodial proportions, in Liam Revell (a cura di), Methods in Ecology and Evolution, vol. 5, n. 9, 4 Luglio 2014, pp. 913–923, DOI:10.1111/2041-210X.12226.
  4. ^ a b Rodolfo A. Coria, Philip J. Currie, Francisco Ortega e Mattia A. Baiano, An Early Cretaceous, medium-sized carcharodontosaurid theropod (Dinosauria, Saurischia) from the Mulichinco Formation (upper Valanginian), Neuquén Province, Patagonia, Argentina, in Cretaceous Research, vol. 111, 2019, pp. 104319, DOI:10.1016/j.cretres.2019.104319.
  5. ^ Juan I. Canale, Sebastián Apesteguía, Pablo A. Gallina, Jonathan Mitchell, Nathan D. Smith, Thomas M. Cullen, Akiko Shinya, Alejandro Haluza, Federico A. Gianechini e Peter J. Makovicky, New giant carnivorous dinosaur reveals convergent evolutionary trends in theropod arm reduction, in Current Biology, vol. 32, n. 14, Luglio 2022, pp. 3195–3202.e5.
  6. ^ Matías J. Motta, Federico L. Agnolín, Federico Brissón Egli e Fernando E. Novas, New theropod dinosaur from the Upper Cretaceous of Patagonia sheds light on the paravian radiation in Gondwana, in The Science of Nature, vol. 107, n. 3, 2020, pp. Article number 24, Bibcode:2020SciNa.107...24M, DOI:10.1007/s00114-020-01682-1, PMID 32468191.
  7. ^ M.A. Cerroni, M.J. Motta, F.L. Agnolín, A.M. Aranciaga Rolando, F. Brissón Egli e F.E. Novas, A new abelisaurid from the Huincul Formation (Cenomanian-Turonian; Upper Cretaceous) of Río Negro province, Argentina, in Journal of South American Earth Sciences, vol. 98, 2020, p. 102445, DOI:10.1016/j.jsames.2019.102445.
  8. ^ Calvo, J. O. and Salgado, L. (1995). "Rebbachisaurus tessonei sp. nov. A new sauropod from the Albian-Cenomanian of Argentina; new evidence on the origin of the Diplodocidae." Gaia, 11: 13-33.
  9. ^ Mattia Baiano, Rodolfo Coria e Andrea Cau, A new abelisauroid (Dinosauria: Theropoda) from the Huincul formation (lower upper Cretaceous, Neuquén Basin) of Patagonia, Argentina, in Cretaceous Research, vol. 110, 2020, p. 104408, DOI:10.1016/j.cretres.2020.104408.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Paleontologia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di paleontologia