Teatro Sistina | |
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Teatro Sistina | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Roma |
Indirizzo | Via Sistina 129, Roma |
Dati tecnici | |
Tipo | Sala semicircolare con una galleria |
Fossa | presente |
Capienza | 1015 (platea) e 566 (galleria) posti |
Realizzazione | |
Costruzione | 1949 |
Architetto | Marcello Piacentini - Giulio Coltellacci |
Sito ufficiale | |
Il Teatro Sistina è un teatro che si trova a Roma in via Sistina, diretto da Massimo Romeo Piparo. Inaugurato il 28 dicembre 1949 come cinema-teatro e progettato dall'architetto Marcello Piacentini, è caratterizzato da una sala (larga 28 metri e profonda 30) priva di colonne e altre strutture, che permettono la visione dal pubblico di ogni ordine di posti.
Il teatro venne costruito tra il 1946 e il 1949 sul sito della chiesa di Santa Francesca Romana a Strada Felice. Poco dopo l'inaugurazione, nel teatro fu girata la scena finale del film Totò cerca moglie, in cui Totò e la sua fidanzata (Annie Sommers), inseguiti da modelle in abito da sposa, si rifugiano lì dentro. Curiosa è la scena, poiché all'entrata del teatro è visibile la locandina del film stesso. Incuriositi di come il film andrà a finire, i due personaggi entrano nella sala di proiezione, dove vedono la romantica scena finale del loro stesso matrimonio.
A inaugurare la programmazione cinematografica fu un film italofrancese, Le mura di Malapaga. Pochi giorni dopo seguì l'inaugurazione della programmazione teatrale. Sul palco una rivista prodotta da Remigio Paone: Bada che ti Mangio con protagonisti il già nominato Totò e Isa Barzizza. Il grande attore si mostrò entusiasta del Teatro Sistina sotto molti punti di vista: per l'eleganza delle sue linee, per l'acustica innovativa, per il notevole comfort offerto al pubblico e, infine, per gli accorgimenti adottati al fine di rendere più valide ed efficienti le condizioni di sicurezza del locale. Quel primo trionfale successo mostrò fin dall'inizio in maniera inequivocabile quali fossero le sue grandi potenzialità teatrali. Il Sistina pareva insomma avviarsi verso una coesistenza teatrale-cinematografica, che era la meno adatta per conferire precise identità a un locale moderno ed efficiente, situato in pieno centro, a breve distanza dalla storica Piazza Barberini, proprio nel punto più elegante e pulsante della Capitale.
Questa coesistenza non appagava in pieno né i sostenitori del Cinema, né i sostenitori del Teatro.
Anzi, tutto lasciava prevedere che il Teatro Sistina si sarebbe avviato verso un tipo di programmazione quasi esclusivamente cinematografica con qualche sporadica parentesi teatrale, allorquando, a fine estate del 1950, due eventi contribuirono a cambiare il suo destino.
Infatti, nell'arco di un solo anno, grazie ad una rinnovata gestione societaria ed alla definitiva trasformazione in sala cinematografica dello storico Teatro Adriano, il Sistina poté confermare la sua vocazione esclusivamente teatrale e divenire un luogo unico, moderno e situato in un'area fra le più belle di Roma.
Nell'Ottobre 1950, in una splendida sala gremita dal pubblico delle grandi occasioni, il sipario si aprì per inaugurare la stagione teatrale 1950/51: ad iniziare il "nuovo corso" fu scelta La Bisarca scritto da due giovani autori: Pietro Garinei e Sandro Giovannini. I due autori non erano alle prime armi e non erano nuovi alle gioie del successo: di successi, anzi, ne avevano avuti con le riviste dell'immediato dopo guerra, nelle quali sfidarono la severissima censura anglo-americana. Ancora vivo il ricordo di Cantachiaro, Soffia so'..., Domani è sempre Domenica, Grand Hotel. Ma La Bisarca aprì una pagina nuova; era uno spettacolo d'avanguardia, basato essenzialmente su testi legati all'attualità, con le eleganti, ma sobrie scene di Giulio Coltellacci e tuttavia mancante dello sfarzoso impianto scenografico delle riviste che, in precedenza e soprattutto per Wanda Osiris, gli stessi autori avevano allestito.
Con il suo successo La Bisarca ebbe importanti influssi nel panorama del cosiddetto "teatro leggero": Garinei e Giovannini non solo furono colpiti dall'accoglienza del pubblico, ma rimasero anche entusiasticamente impressionati dalla bellezza del Teatro Sistina e dalla magia che si instaurava fra palcoscenico e platea. Dopo La Bisarca, il Teatro Sistina visse per tre anni un'intensa programmazione teatrale, ospitando le principali riviste dell'epoca.
Il 1952 è l'anno in cui Garinei e Giovannini si avvicinano a grandi passi verso la commedia musicale. Preceduto da Gran Baldoria, Il Diavolo Custode, Gran Baraonda e Made in Italy, il 15 dicembre 1952 debutta al Sistina il primo dei tre spettacoli che, per prudenza, i due autori definiscono "fiabe musicali" e che sono tutt'e tre imperniati su Renato Rascel: Attanasio cavallo vanesio, Alvaro piuttosto corsaro e Tobia, la candida spia il quale ultimo concluse con successo una trilogia lasciandosi alle spalle l'epoca della rivista e introducendo quella della Commedia musicale. È proprio al Sistina che nel 1953 Giovannini casualmente vide, in un charleston indiavolato, Delia Scala, nell'ambito di uno spettacolo di beneficenza della Croce Rossa a favore degli alluvionati, individuando in lei la protagonista del nuovo genere di teatro musicale che i due autori intendevano creare, e a cui fece da battistrada Giove in doppiopetto, dove la giovane attrice-ballerina, a fianco di Carlo Dapporto fu una rivelazione.[1]
Dopo questi anni trionfali, il Sistina fu rilevato da un gruppo di industriali cinematografici che lo trasformarono in una sala Cinerama. Una trasformazione dolorosa e pesante che incise anche sull'architettura del teatro: bisognava far posto a 3 cabine di proiezione e ad uno schermo di 27 metri di larghezza per 11 di altezza. L'esperimento fu però fallimentare e l'anno successivo si tornò, per fortuna, alla programmazione teatrale. Ancora una volta protagonisti della programmazione gli spettacoli ideati e scritti da Garinei e Giovannini che per cinque anni trionfarono e resero unico il palco del Sistina: La granduchessa e i camerieri (Riccardo Billi, Mario Riva e la divina Wanda Osiris), Carlo Non Farlo (Carlo Dapporto, Lauretta Masiero, il Quartetto Cetra), Buonanotte Bettina (Walter Chiari, Delia Scala, Paolo Panelli), L’Adorabile Giulio (Carlo Dapporto, Teddy Reno, Delia Scala), Un trapezio per Lisistrata (Delia Scala, Mario Carotenuto, Nino Manfredi, Paolo Panelli).
Infine, il trionfale ritorno di Totò con A prescindere e un paio di spettacoli stranieri che affascinarono non poco il pubblico romano.
Il 1960 è l'anno della svolta: la gestione del Sistina viene affidata a Garinei e Giovannini. Una brillante ed illuminata conduzione, artistica ed imprenditoriale, che è durata fino al 2006, anno della scomparsa di Pietro Garinei il quale aveva diretto da solo il teatro fin dal 1977, anno della prematura morte di Sandro Giovannini, tramandando il prestigioso marchio “G&G”. In questi 46 anni il Sistina è diventato sicuramente il più importante teatro privato italiano conosciuto in tutto il mondo. Una fama dovuta agli spettacoli presentati, un indovinato mix di novità italiane e straniere e grazie alla incessabile ed insuperabile attività di Garinei e Giovannini che in questi anni hanno regalato al teatro (non solo italiano) capolavori come Aggiungi un posto a tavola, Rugantino, Il giorno della tartaruga, Un paio d’ali, Alleluja brava gente. Spettacoli rappresentati in oltre 45 paesi in tutto il mondo e che sono stati tradotti in 16 lingue.
Il Teatro Sistina è stato definito, dalla rivista per eccellenza dello showbiz statunitense Variety la "risposta italiana a Broadway" e, ancora, "l'orecchio musicale dei romani", definizioni dovute al fatto che, nei suoi 60 anni di vita, il Teatro Sistina ha ospitato i più grandi artisti nazionali ed internazionali ed i più popolari spettacoli musicali che il mercato potesse offrire.
Non vanno dimenticati, poi, i protagonisti dello spettacolo italiano che al Sistina hanno debuttato e che sono stati definitivamente consacrati: Marcello Mastroianni, Renato Rascel, Delia Scala, Carlo Dapporto, Aldo Fabrizi, Walter Chiari, Gino Bramieri, Johnny Dorelli, Paolo Panelli, Bice Valori, Enrico Montesano, Gigi Proietti, Enrico Maria Salerno, Gloria Guida, Mariangela Melato, Sabrina Ferilli, Valerio Mastandrea, Massimo Ghini, Serena Autieri. L'elenco potrebbe essere decisamente lungo.
In questi anni il Sistina ha confermato di essere uno dei maggiori teatri di produzione in Italia.
Tra le definizioni più indovinate che ha collezionato negli anni e che fanno ormai parte del comune sentire, meritano una menzione sia "teatro dei romani" che "la scala della commedia musicale italiana", e questo grazie all'affetto del pubblico che, giorno dopo giorno, anno dopo anno, ha affollato - e continua ad affollare - i circa 1600 posti della sala.
Dal Marzo 2003 al 2015, il Teatro Sistina è stato ufficialmente riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come “Teatro Stabile della Commedia Musicale Italiana". L'attività produttiva è continua ed intensa: tra gli spettacoli realizzati ricordiamo Vacanze Romane (Massimo Ghini e Serena Autieri), Rugantino (Michele La Ginestra), Se il tempo fosse un gambero (Max Giusti e Roberta Lanfranchi). Il Sistina ha poi prodotto Peter Pan, il musical (Manuel Frattini) che è stato per due stagioni anche lo spettacolo più visto in Italia.
Nell'estate 2008 Il Sistina ha conquistato ben due “Biglietti d'Oro” dell'A.G.I.S.: uno come teatro con il maggior numero di spettatori e l'altro proprio per il successo ottenuto con Peter Pan, il musical.
Per la stagione 2008/2009 Il Sistina, in collaborazione con la Titanus, ha prodotto il Musical Poveri ma belli (regia di Massimo Ranieri, musiche di Gianni Togni, coreografie di Franco Miseria), liberamente ispirato allo storico film di Dino Risi.
Per la stagione 2009/2010 ha nuovamente realizzato uno dei titoli “storici” di Garinei e Giovannini: Aggiungi un posto a tavola (Gianluca Guidi, Enzo Garinei) con le intramontabili melodie di Armando Trovajoli, le coreografie di Gino Landi, le scene ed i costumi di Giulio Coltellacci e la regia originale di Garinei e Giovannini ripresa da Johnny Dorelli.
Nel 2010/2011 una riedizione di Rugantino, interpretato da Enrico Brignano che ne ha curato anche la messa in scena basata sulla regia originale di Garinei e Giovannini, ha animato il palcoscenico del Teatro Sistina conquistando il favore del pubblico per ben 77 repliche consecutive di “tutto esaurito”.
In occasione del 150º anniversario dell'Unità d'Italia, già rappresentato nel 1961 e nel 1986, è in scena nella stagione 2011/2012 un altro meraviglioso ed indimenticabile successo di G&G: Rinaldo in campo (Serena Autieri, Fabio Troiano per la regia di Massimo Romeo Piparo), il cui testo di G&G e le musiche di Domenico Modugno rappresentano uno dei tanti capisaldi della Commedia musicale.
Nella stagione 2014/2015 Il Sistina ha prodotto il musical Sistina Story con Enrico Montesano e Pippo Baudo, con la regia di Massimo Romeo Piparo e il revival della commedia La Mostra con Simona Marchini, diretta da Gigi Proietti. Nel novembre 2015 ha debuttato al Sistina il musical Il Marchese del Grillo con Enrico Montesano e la regia di Massimo Romeo Piparo, che ha segnato uno dei più grandi successi della storia recente del teatro, con oltre 50.000 spettatori in sole 5 settimane di repliche e 12 volte il "tutto esaurito".
A partire dalla Stagione Teatrale 2013 - 2014 il Direttore Artistico è il regista, autore e produttore Massimo Romeo Piparo.