In meteorologia il temporale di neve è un fenomeno atmosferico che consiste in una precipitazione nevosa di tipo temporalesco accompagnata da fulmini.[1][2][3] Il fenomeno, da non confondere con la grandine, è estremamente raro in quanto può avvenire con una combinazione di fattori che difficilmente si verificano contemporaneamente. Il temporale di neve è infatti rarissimo in Europa meridionale, dove la stagione dei temporali solitamente è l'estate, mentre è più probabile negli Stati Uniti.
Il temporale di neve si verifica dal contrasto fra le correnti di aria fredda dell'atmosfera con quelle miti-umide del suolo, o più in generale fra diversi strati dell'atmosfera caratterizzati da temperature diverse, dove almeno in uno di questi la temperatura è sufficientemente bassa da produrre precipitazioni nevose.[1][2] L'effetto dello scontro è una forte precipitazione al suolo in breve tempo. All'interno delle nubi si sviluppano forti correnti convettive che possono produrre tuoni e fulmini caratterizzando quindi il fenomeno temporalesco in atto.[1][4]
Tuoni e lampi nel corso di una nevicata sono rari, ma non completamente assenti. I temporali con tuoni e fulmini, infatti, sono un fenomeno atmosferico che si manifesta per lo più nei mesi estivi, in primavera o in autunno. In inverno invece sono rare le condizioni alla base della loro formazione, che corrispondono a forti correnti convettive dovute ad una forte differenza di temperatura fra diverse correnti di aria. Durante la stagione fredda, il Sole rimane più basso all'orizzonte e le giornate sono più corte; in questo modo il suolo di norma non si scalda abbastanza da creare nell'atmosfera sovrastante le condizioni di instabilità necessarie per lo sviluppo dei temporali.[5]
Può accadere però che si produca instabilità atmosferica se arriva aria molto fredda dalle aree polari. Questa, incontrando l'aria più calda che si trova, per esempio, a sud delle Alpi la innalza di quota. Si creano così cumulonembi con forti correnti verticali e si può innescare un temporale con neve al posto della pioggia se la temperatura del suolo è comunque abbastanza prossima allo zero da permetterlo.[2]
I temporali di neve, corredati da lampi e tuoni, sono più frequenti nei paesi del Nord Europa e in alcune aree degli Stati Uniti e del Giappone, aree esposte alle discese di aria fredda polare, e si verificano più facilmente in tardo autunno e ad inizio primavera.[6] È difficile assistervi; non solo perché sono rari, ma anche perché la neve attutisce i tuoni, che quindi non si sentono a grandi distanze dal punto in cui scaturisce il fulmine.[6]
In Italia temporali di neve sono piuttosto rari e si verificano solitamente sulle coste o in mare aperto dallo scontro fra l'aria calda-umida del mare e l'aria fredda in arrivo dal nord, anche se occasionalmente possono verificarsi anche nell'appennino e nella pianura padana.[1][6][7]