The House on Chelouche Street | |
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Titolo originale | Ha-Bayit Berechov Chelouche |
Paese di produzione | Israele |
Anno | 1973 |
Durata | 110 min |
Genere | drammatico |
Regia | Moshé Mizrahi |
Sceneggiatura | Yerech Guber e Moshé Mizrahi |
Produttore esecutivo | Yoram Globus |
Fotografia | Adam Greenberg |
Montaggio | Dov Hoenig |
Musiche | Dov Seltzer |
Interpreti e personaggi | |
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The House on Chelouche Street (Ha-Bayit Berechov Chelouche) è un film del 1973 diretto da Moshé Mizrahi. Fu nominato all'Oscar al miglior film straniero.
Il film racconta la storia di una famiglia sefardita di immigrati ebrei egiziani di Alessandria che nel 1947 si stabilisce a Tel Aviv. La famiglia è composta da Clara, una vedova di 33 anni (interpretata da Gila Almagor) e dai suoi quattro figli. Vivono in un quartiere popolare circondato dalla loro famiglia allargata, tra cui la madre di Clara, Mazal, lo zio di Clara, Rafael, e Sultana, sua moglie. La trama è incentrata sul primogenito, Sami, sulla sua evoluzione da timido quindicenne a lavoratore e attivista nell '"Irgun" (un movimento di resistenza che ha agito principalmente contro le forze militari britanniche) e il romantico attaccamento che sviluppa con un bibliotecario immigrato russo di 25 anni (Michal Bat-Adam, ora direttore). Oltre a ciò, Clara lotta con la pressione sociale per prendere un marito e i suoi sentimenti complessi a questo riguardo, complicati da un altro egiziano sefardita, interpretato da Yosef Shiloach, che prova forti sentimenti per lei. Il film è una descrizione vivida e molto credibile della vita delle famiglie immigrate sefardite alla vigilia della dichiarazione dello stato di Israele, nonché della crescente violenza tra le forze britanniche e la popolazione locale, nonché della violenza dei palestinesi di origine araba nei confronti degli ebrei.