Theodor Däubler (Trieste, 17 agosto 1876 – St. Blasien, 13 giugno 1934) è stato uno scrittore e poeta austriaco.
Nato a Trieste, all'epoca il principale porto dell'Impero austro-ungarico, il padre era un uomo d'affari originario della Svevia mentre la madre era slesiana. Passò la sua giovinezza tra Trieste e Venezia crescendo in un contesto familiare e sociale perfettamente bilingue italiano-tedesco.
Dopo la laurea si trasferì assieme alla famiglia a Vienna dove rimase per poco tempo per iniziare un pellegrinaggio che lo portò a visitare le principali città europee tra le quali Napoli, Berlino, Parigi e Firenze. In questo periodo divenne uno dei più importanti esponenti dell'Espressionismo grazie al suo Poema epico L'aurora boreale (Das Nordlicht) scritto durante il suo viaggio in Italia, ricco di immagini, suoni, concetti religiosi e filosofici.
Däubler visitò oltre che l'Europa anche il Medio Oriente viaggi che influenzarono le sue opere che mischiano elementi cristiani e pagani, la cultura classica Mediterranea e quella nordica e oriente e occidente.
Per le sue opere è stato insignito del Premio Goethe, è stato un membro dell'Accademia delle Arti e presidente della sezione tedesca del PEN Club.
Importanti furono anche i suoi saggi di critico d'arte, tra i quali si annoverano Il nuovo punto di vista (1917) e In lotta per l'arte moderna (1919).[1]
Däubler muore, dimenticato e in povertà, nel 1934 a St. Blasien a causa di una malattia polmonare.
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