Thomas Kean Jr. | |
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Membro della Camera dei Rappresentanti - New Jersey, distretto n.7 | |
In carica | |
Inizio mandato | 3 gennaio 2023 |
Predecessore | Tom Malinowski |
Membro del Senato del New Jersey, distretto n.21 | |
Durata mandato | 1º marzo 2003 – 11 gennaio 2022 |
Membro dell'Assemblea generale del New Jersey | |
Durata mandato | 19 aprile 2001 – 1º marzo 2003 |
Dati generali | |
Partito politico | Repubblicano |
Thomas Howard Kean Jr. (Livingston, 5 settembre 1968) è un politico statunitense, membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato del New Jersey dal 2023.
Nato a Livingston, proviene da una famiglia storica della politica statunitense[1][2]: suo padre Thomas Kean fu governatore del New Jersey, mentre suo nonno Robert Kean fu deputato al Congresso, il suo bisnonno Hamilton Fish Kean e il suo pro-prozio John Kean furono senatori. La famiglia di sua nonna discendeva da Peter Stuyvesant e John Winthrop il Vecchio, tra i suoi antenati figuravano anche William Livingston, Hamilton Fish e John Kean.
Thomas Kean Jr. frequentò il Dartmouth College e l'Università Tufts, che tuttavia lasciò prima di conseguire il dottorato di ricerca in relazioni internazionali[3]. Lavorò come assistente del deputato Bob Franks e fu impiegato per l'EPA sotto l'amministrazione presidenziale di George H. W. Bush[3]. Prestò volontariato come pompiere e soccorritore[4].
Sposato con Rhonda Lee Norton[5], è padre di due figlie[6].
Membro attivo del Partito Repubblicano, nel 2000 si candidò per un seggio alla Camera dei Rappresentanti ma perse le primarie contro Mike Ferguson[7][8].
Nel 2001 venne nominato per sostituire un collega dimissionario all'interno dell'Assemblea generale del New Jersey. Fu eletto per un mandato completo nel mese di novembre dello stesso anno[9].
Allo stesso modo, due anni più tardi fu nominato per succedere al dimissionario Rich Bagger all'interno del Senato del New Jersey, per poi vincere un mandato completo a novembre[7]. Restò in carica per i successivi diciannove anni, assurgendo anche al ruolo di leader di minoranza dal 2008[3]. Quando i repubblicani non riuscirono a conquistare nemmeno un seggio in occasione delle elezioni del 2013, il governatore Chris Christie cercò senza successo di far perdere a Kean il ruolo di leader[10].
Nel 2006 fu il candidato repubblicano per il seggio del Senato lasciato daJon Corzine[2][11]. L'avversario democratico di Kean fu Bob Menendez, che era stato nominato come sostituto temporaneo di Corzine[12]; i sondaggisti identificarono la competizione come una delle più incerte e combattute di quella tornata elettorale[13][14]. Lo scontro si basò essenzialmente sulle accuse di corruzione mosse da Kean nei confronti di Menendez, il quale cercò di dipingere il rivale come troppo giovane ed inesperto per il ruolo[15]. Al termine della campagna elettorale, Kean perse contro Menendez con un margine di scarto di nove punti percentuali[16]. Secondo il New York Times, le ragioni della sconfitta di Kean andavano ricercate soprattutto nella strategia adottata in campagna elettorale e mirata soprattutto a dipingere l'avversario come negativo, piuttosto che a rispondere in maniera centrata sui singoli temi[17][18].
Fu considerato uno dei possibili candidati alla carica di governatore del New Jersey nella tornata del 2017[19], ma non presentò mai ufficialmente la propria candidatura.
Nel 2020, Thomas Kean Jr. si candidò nuovamente alla Camera, sfidando il democratico in carica da un mandato Tom Malinowski[20]. La gara fu molto combattuta, Kean raccolse molti fondi[21] e ottenne il sostegno pubblico di Kevin McCarthy[22], ma alla fine perse le elezioni per poco più di un punto percentuale; essendo una delle circostanze in cui il margine di scarto tra i due candidati era più sottile, i risultati furono ufficializzati dopo due settimane dall'election day[23][24].
Due anni dopo, Kean si presentò nuovamente alle elezioni contro Malinowski[25], il quale nel frattempo era divenuto oggetto di un'indagine da parte della commissione etica della Camera per la mancata comunicazione di dati finanziari[26] [27]; il distretto congressuale era inoltre stato riconfigurato, includendo aree maggiormente favorevoli ai repubblicani rispetto alla conformazione precedente[28][29]. Anche in questo caso, la gara fu molto combattuta, ma alla fine fu Kean a prevalere su Malinowski[30], con un vantaggio di quasi tre punti percentuali[31].
Come deputato, Kean si caratterizzò per essere un repubblicano moderato e aderì a dei caucus bipartisan come il Problem Solvers Caucus[32][33], anche se fu criticato dagli avversari per non aver preso abbastanza le distanze da Donald Trump[34][35]. Pur dichiarandosi pro-choice in tema di aborto[36][37] e avendo promesso in campagna elettorale di sostenere le iniziative in tal senso[38], votò contro la Women's Health Protection Act che avrebbe sancito il diritto ribaltato dalla Corte Suprema nel 2022[38]. Votò inoltre a favore di un disegno di legge che limitava i medici nei rari casi in cui un feto abortito risultasse vivo[38]. Kean si espresse a favore della fecondazione in vitro[39] e introdusse una proposta per fornire crediti d'imposta sul reddito a chi si sottopone a trattamenti per la fertilità, ma non si espresse su una soluzione bipartisan per sancire la difesa di tali trattamenti a livello federale[40].