I Tripidi (Thripidae Stevens, 1829) sono una famiglia di insetti fitomizi dell'ordine dei Thysanoptera. Rappresentano il raggruppamento più importante dell'ordine sia per il numero di specie sia per i danni causati all'agricoltura.
I Tripidi sono insetti di piccole dimensioni, poco appariscenti, dal corpo esile e allungato, generalmente di colore nerastro.
Il capo è ipognato, provvisto di antenne di 6-8 articoli e, come la generalità dei Tisanotteri, apparato boccale pungente-succhiante, asimmetrico per l'assenza della mandibola destra. Il labbro superiore è conformato a doccia e forma un cono che avvolge gli stiletti boccali, costituiti dalle lacinie mascellari, dalla mandibola sinistra e dalla prefaringe, e chiuso ventralmente dal labbro inferiore. Il canale di suzione è formato dall'accollamento delle lacinie mascellari, la funzione perforante è svolta dalla mandibola e l'immissione della saliva avviene lungo una doccia ventrale che percorre la prefaringe.
Le ali sono lunghe e sottili, percorse da una sola nervatura longitudinale, frangiate da lunghe setole lungo i margini anteriore e posteriore, acuminate all'apice. In posizione di riposo sono ripiegate orizzontalmente lungo il corpo e sono poco evidenti.
L'addome è stretto e allungato, le femmine hanno ovopositore rivolto verso il basso, composto da due paia di valve, utilizzato per deporre le uova nei tessuti vegetali.
I Tripidi sono insetti fitomizi che si nutrono della linfa succhiata dalle foglie, dai fiori, dai frutti e dai giovani germogli. Sono ovipari e anfigonici, con determinazione del sesso subordinata alla fecondazione: le femmine sono diploidi e si sviluppano da uova fecondate, mentre i maschi sono aploidi e si originano da uova partenogenetiche. È frequente tuttavia anche la partenogenesi telitoca per assenza o rarefazione del sesso maschile.
Lo sviluppo postembrionale si svolge per neometabolia in quattro stadi preimmaginali: due di neanide, uno di preninfa e uno di subpupa; durante quest'ultimo stadio, l'insetto è immobile e non si nutre. Il ciclo vitale si svolge con una o più generazioni l'anno, secondo la specie.
I danni causati dai Tripidi, in generale, consistono in alterazioni provocate dalla suzione dei succhi vegetali e dalla immissione della saliva, che ha effetti fitotossici. Su organi già sviluppati le alterazioni sono per lo più di tipo cromatico: sulle foglie causano decolorazioni accompagnate a riflessi argentei, un effetto ottico dovuto alla penetrazione di aria nei tessuti colpiti; sui frutti provocano spesso la comparsa di aree suberificate denominate comunemente rugginosità o scabbia. Sugli organi in accrescimento provocano anche alterazioni dello sviluppo come atrofie, deformazioni, ecc. Questi danni sono di particolare importanza nelle piante ornamentali in quanto comportano la perdita totale del prodotto.
Altro elemento di danno di non trascurabile importanza è la trasmissione di agenti fitopatogeni quali virus e batteri.
Fra le specie di maggior interesse agrario si citano le seguenti:
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007536586505171 |
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