Di nobile famiglia bretone, a 16 anni Théophile trovò lavoro con Aubin-Louis Millin de Grandmaison, curatore del Cabinet des médailles et antiques de la Bibliothèque royale. Con il suo collega Théodore Edme Mionnet, futuro membro dell'Académie des inscriptions et belles-lettres, mise a punto un nuovo sistema per classificare le medaglie secondo un ordine geografico e cronologico, e protesse la collezione dall'essere dispersa dagli alleati dopo la sconfitta di Napoleone. In seguito, nel 1838 pubblicò a proprie spese una storia della collezione con la descrizione, secondo il novo criterio che seguiva i principi storici,[1] Questa attività lo portò a essere nominato curatore del Cabinet nel 1842.
Avvicinando e fondendo letteratura leggera ed erudizione scrisse, sia solo, sia con Désaugiers, René de Chazet, Bouilly, Jean-Toussaint Merle, Pierre Carmouche, Francis, Eugène Scribe, ma soprattutto con Nicolas Brazier, una quantità di lavori teatrali (più di 200), che sono stati rappresentati con successo ai «petits théâtres», tra cui Les Saltimbanques (1838). Scrisse anche un Manuel des coulisses, ou Guide de l'amateur - letteralmente, Manuale delle quinte, o Guida del cultore - (1826), rara raccolta di espressioni sulla tecnica teatrale e sul gergo degli attori.[2]
Contemporaneamente pubblicò delle opere che lo situano tra i migliori numismatici francesi dell'epoca:
^Théophile Marion Dumersan, Histoire de Cabinet des Médailles, antiques et pierres gravées, avec une notice sur la Bibliothèque Royale et une description des objets exposés dans cet établissement. Paris, chez l'auteur, 1838. Copia archiviata, su polybiblio.com. URL consultato il 25 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2003).. Il suo precedente Notice des monuments exposés dans le cabinet des médailles et antiques de la bibliothèque du Roi in diverse edizioni, era concentrato sulle antichità e sulle pietre dure incise.