Tibisay Lucena | |
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Tibisay Lucena nel 2015 | |
Ministra dell'Istruzione Universitaria del Venezuela | |
Durata mandato | 19 ottobre 2021 – 12 aprile 2023 |
Presidente | Nicolás Maduro |
Predecessore | César Trómpiz |
Presidente del Consiglio Nazionale Elettorale | |
Durata mandato | 30 aprile 2006 – 12 giugno 2020 |
Predecessore | Jorge Rodríguez Gómez |
Successore | Indira Alfonzo |
Rettrice del Consiglio Nazionale Elettorale | |
Durata mandato | 21 gennaio 2005 – 12 giugno 2020 |
Dati generali | |
Università | Università Centrale del Venezuela |
Professione | sociologa |
Tibisay Lucena Ramírez (Barquisimeto, 26 aprile 1959 – Caracas, 12 aprile 2023) è stata una politica venezuelana, ministra dell'istruzione universitaria dal 2021 al 2023 sotto la presidenza di Nicolás Maduro. In precedenza è stata presidente del Consiglio nazionale elettorale dal 2006 al 2020.
Nata a Barquisimeto il 26 aprile 1959, si laureò in sociologia all'Università Centrale del Venezuela, conseguendo poi un master sempre in sociologia presso la The New School, negli Stati Uniti[1].
Nel dicembre 1999 venne nominata dall'Assemblea Nazionale Costituente rettrice supplente del Consiglio nazionale elettorale, incarico che nel 2005 la portò a diventarne rettrice[2]. L'anno successivo venne eletta dal resto dei rettori presidente di tale organo statale[3], rimanendo in questa posizione fino al giugno 2020[4], quando il presidente venezuelano Nicolás Maduro e l'insieme dei rettori del Consiglio decisero di far presiedere Indira Alfonzo[5].
Nel settembre 2020 il ministero dell'istruzione universitaria la nominò rettrice dell'Università Nazionale Sperimentale delle Arti[6], mentre nell'ottobre 2021 il presidente Nicolás Maduro la scelse per ricoprire il ruolo di titolare di tale ministero[7].
Durante la crisi politica venezuelana, Tibisay Lucena venne sanzionata da numerosi paesi ed organizzazioni per aver sostenuto il regime di Nicolás Maduro[8]. In partiticolare, le venne proibito di entrare, tra gli altri, nella vicina Colombia[9].
Nel 2017, a seguito delle elezioni dell'Asseblea nazionale, gli Stati Uniti sanzionarono dodici funzionari venezuelani, tra i quali la stessa Lucena, per aver compromesso la democrazia e i diritti umani nel paese[10]. Nel settembre seguente il Canada impose sanzioni a quaranta funzionari del Venezuela, includendo la Lucena[11], dopo l'uccisione di centoventicinque persone durante le proteste del 2017 contro il regime[12].
Nel gennaio 2018 l'Unione Europea sanzionò sette funzionari, lei compresa, per il peggioramento della democrazia nel paese[13]. Venne inoltre vietato l'ingresso ai sanzionati nei paesi facenti parte dell'UE. Nel marzo successivo anche Panama[14] e la Svizzera[15] sanzionarono, rispettivamente, cinquantacinque e sette alti funzionari per le violazioni dei diritti umani e per il deterioramento della democrazia. Nell'aprile 2018 anche il senato messicano stabilì un'ordinanza che vietava l'entrata nel paese ai funzionari dell'amministrazione di Maduro[16].
Tibisay Lucena morì a Caracas, capitale venezuelana, il 12 aprile 2023 a causa di un cancro[17]. Ad annunciare il decesso fu lo stesso governo[18].