La tomografia[1] industriale computerizzata, ovvero l'introduzione della tomografia nel settore industriale, è una metodologia diagnostica relativamente recente. La tecnologia della tomografia computerizzata (CT), storicamente utilizzata in campo medico diagnostico, è stata adattata alle applicazioni industriali così da consentire l'analisi di strutture interne ed esterne dei componenti sotto differenti punti di analisi.
Le principali applicazioni di tomografia industriale sono riferite a:
- analisi difettologica di tipo non distruttivo [2], mirata ad identificare macro e micro[3] difettosità interne ad un componente meccanico quali, ad esempio, cricche, porosità, inclusioni;
- analisi geometrica tridimensionale, finalizzata al confronto geometrico di componenti, parti e superfici sia esterne che interne al prodotto stesso;
- analisi funzionale, a scopo diagnostico, per valutare eventuali criticità di assemblaggio di vari componenti (es: tenuta di una guarnizione, disallineamento tra componenti assemblati, errori di montaggio).
La CT viene utilizzata per l'esame degli accoppiamenti realizzati tra differenti parti di un componente assemblato. A differenza di un'analisi in radiografia (RX), dove l'immagine prodotta risulta una proiezione bidimensionale di tutto il corpo del componente (immagine 1), con la tomografia industriale è possibile ricostruire la tridimensionalità del componente e, successivamente realizzare sezioni virtuali a scopo diagnostico (immagine 2). L'esempio riportato è relativo allo studio di un evidenziatore, effettuato sia mediante tecnica RX che mediante CT. La possibilità di discriminare materiali di differente natura e densità consente di:
- isolare la componentistica interna di un assemblato "estraendola" virtualmente dall'intero componente;
- analizzare problematiche di accoppiamento di due materiali differenti (es: saldatura di due filamenti, incollaggio di superfici,etc);
- studiare la deformazione plastica dei corpi causata dall'accoppiamento meccanico;
- realizzare modelli tridimensionali virtuali dei vari costituenti con un approccio tipico della metodologia di Reverse Engineering.
Dal confronto tra le immagini è possibile notare l'elevato grado dettaglio che si ottiene in CT; sono infatti visibili tutte le superfici di accoppiamento dei diversi componenti dell'evidenziatore: tappo, corpo principale, tampone di inchiostro.
La tomografia industriale consente di verificare la geometria tridimensionale di un oggetto fisico con il modello CAD 3D.
Il software di analisi più diffuso e utilizzato dalla maggior parte delle aziende produttrici di impianti CT è VG Studio MAX, della società Volume Graphics.
L'applicazione della CT su componenti meccanici consente di effettuare indagini difettologiche, mirate ad identificare e quantificare difetti insiti nel materiale.
Le funzionalità dei software per l'analisi CT consentono di caratterizzare con elevato dettaglio le discontinuità del materiale: porosità da gas, irregolarità della matrice dovute a presenza di particelle indesiderate (inclusioni), fessurazioni e cricche. La possibilità di evidenziare le aree difettose in un ambiente virtuale tridimensionale consente di attuare azioni di miglioramento e di ottimizzazione durante la produzione dei componenti.
L'analisi di difettosità interna e le potenzialità dei moderni software di analisi delle scansioni tomografiche consentono di:
- osservare la forma, le dimensioni e la distribuzione dei difetti all' interno di componenti;
- localizzare zone particolarmente critiche ove sono concentrate difettosità tali da poter compromettere le funzionalità del prodotto ;
- supportare il progettista nelle fasi di industrializzazione del prodotto e nel percorso di sviluppo ed ottimizzazione del processo produttivo