Trachelium caeruleum

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Trachelium caeruleum
Trachelio coltivato
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaCampanulaceae
SottofamigliaCampanuloideae
GenereTrachelium
SpecieT. caeruleum
Nomi comuni

Trachelio coltivato, trachelio ceruleo

Trachelium caeruleum, conosciuto comunemente come trachelio coltivato o trachelio ceruleo[senza fonte], è una specie di pianta da fiore della famiglia delle Campanulaceae, originaria del Mediterraneo. La sua area di crescita comprende buona parte dell'Italia, principalmente la zona centro-meridionale, mentre è molto meno raro in Sicilia, Algeria, Marocco, Portogallo e Spagna. È stato anche introdotto e naturalizzato in alcune aree, tra cui la Nuova Zelanda, le Azzorre e alcune parti dell'Europa continentale[1]. Nei climi temperati questa pianta viene solitamente coltivata come pianta annuale semi-resistente.

Ha ottenuto il premio Award of Garden merit dalla Royal Horticultural Society[2][3]. Ci sono molte cultivar con una varia gamma di colori floreali, tra cui bianco, rosso, rosa e viola scuro[4].

Esempio di cultivar "Devotion Burgundy" del Trachelium caeruleum.

Lo specifico epiteto caeruleum significa "blu scuro".

Il trachelio coltivato è una pianta erbacea perenne a base legnosa che cresce fino a raggiungere in media il metro di altezza, ma può svilupparsi fino ai 120 cm di altezza per 30 cm di larghezza. Si presenta con foglie ovali, semplici e alterne, stelo quasi glabro e rossastro e fitti cuscini di fiori violetto-lillà in estate. La fioritura è compresa tra giugno e settembre.

Il suo frutto è una capsula deiscente con molti semi.

Dettaglio delle foglie.
Pianta in fiore.

Il trachelio coltivato cresce a quote comprese tra i 0-600 metri sul livello del mare e prospera in particolare negli ambienti rupestri, su vecchi muri ed in luoghi umidi e poco soleggiati.

  1. ^ "Trachelium caeruleum", su npgsweb.ars-grin.gov.
  2. ^ npgsweb.ars-grin.gov, https://npgsweb.ars-grin.gov/gringlobal/taxonomydetail.aspx?id=318721.
  3. ^ (PDF). Royal Horticultural Society. Luglio 2017. p. 102 (PDF), su rhs.org.uk.
  4. ^ Liang, R. and B. K. Harbaugh. (2001). (PDF), su journals.ashs.org.

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