La figura mostra diversi tipi di traiettorie. Quella iperbolica è indicata in blu.
In astrodinamica e in meccanica celeste una traiettoria iperbolica è un'orbita con eccentricità maggiore di 1. Sotto le ipotesi standard , un corpo che viaggia lungo una traiettoria iperbolica arriverà all'infinito con una velocità relativa al corpo centrale (centro della forza centrale ) non nulla. Analogamente alle traiettorie paraboliche , quelle iperboliche sono orbite di fuga . L'energia specifica di una traiettoria iperbolica è positiva.
Come vale per l'orbita ellittica, una traiettoria iperbolica per un dato sistema può essere definita (ignorando l'orientazione) dal suo semiasse maggiore e dall'eccentricità. Tuttavia con una traiettoria iperbolica possono essere utili anche altri parametri per comprendere il moto di un corpo. La seguente tabella elenca i parametri principali che descrivono il percorso di un corso che segue una traiettoria iperbolica intorno a un altro sotto le ipotesi standard.
Equazioni della traiettoria iperbolica
Elemento
Simbolo
Formula
usando
v
∞
{\displaystyle v_{\infty }}
(o
a
{\displaystyle a}
), e
b
{\displaystyle b}
Costante gravitazionale planetaria
μ
{\displaystyle \mu \,}
v
2
(
2
/
r
−
1
/
a
)
{\displaystyle {\frac {v^{2}}{(2/r-1/a)}}}
b
v
∞
2
cot
θ
∞
{\displaystyle bv_{\infty }^{2}\cot \theta _{\infty }}
Eccentricità orbitale (>1)
e
{\displaystyle e}
ℓ
r
p
−
1
{\displaystyle {\frac {\ell }{r_{p}}}-1}
1
+
b
2
/
a
2
{\displaystyle {\sqrt {1+b^{2}/a^{2}}}}
Semiasse maggiore (<0)
a
{\displaystyle a\,\!}
1
/
(
2
/
r
−
v
2
/
μ
)
{\displaystyle 1/(2/r-v^{2}/\mu )}
−
μ
/
v
∞
2
{\displaystyle -\mu /v_{\infty }^{2}}
Velocità di eccesso iperbolico
v
∞
{\displaystyle v_{\infty }}
−
μ
/
a
{\displaystyle {\sqrt {-\mu /a}}}
Angolo tra gli asintoti (esterno)
2
θ
∞
{\displaystyle 2\theta _{\infty }}
2
sin
−
1
(
−
1
/
e
)
{\displaystyle 2\sin ^{-1}(-1/e)}
π
+
2
tan
−
1
(
b
/
a
)
{\displaystyle \pi +2\tan ^{-1}(b/a)}
[ 1]
Angolo tra gli asintoti e l'asse coniugato del tratto di avvicinamento iperbolico
2
ν
{\displaystyle 2\nu }
2
θ
∞
−
π
{\displaystyle 2\theta _{\infty }-\pi }
2
sin
−
1
(
1
(
1
+
r
p
∗
v
∞
2
/
μ
)
)
{\displaystyle 2\sin ^{-1}{\bigg (}{\frac {1}{(1+r_{p}*v_{\infty }^{2}/\mu )}}{\bigg )}}
Parametro di impatto (semiasse minore )
b
{\displaystyle b}
−
a
e
2
−
1
{\displaystyle -a{\sqrt {e^{2}-1}}}
{\displaystyle }
Semilato retto
ℓ
{\displaystyle \ell }
a
(
1
−
e
2
)
{\displaystyle a(1-e^{2})}
−
b
2
/
a
=
h
2
/
μ
{\displaystyle -b^{2}/a=h^{2}/\mu }
Distanza al periapside
r
p
{\displaystyle r_{p}}
a
(
1
−
e
)
{\displaystyle a(1-e)}
a
2
+
b
2
+
a
{\displaystyle {\sqrt {a^{2}+b^{2}}}+a}
Energia orbitale specifica
ε
{\displaystyle \varepsilon }
μ
/
2
a
{\displaystyle \mu /2a}
v
∞
2
/
2
{\displaystyle v_{\infty }^{2}/2}
Momento angolare specifico
h
{\displaystyle h}
μ
ℓ
{\displaystyle {\sqrt {\mu \ell }}}
b
v
∞
{\displaystyle bv_{\infty }}
Sotto le ipotesi standard , un corpo che si muove lungo una traiettoria iperbolica arriverà all'infinito con una velocità orbitale chiamata velocità di eccesso iperbolico
v
∞
{\displaystyle v_{\infty }}
che può essere calcolata come:
v
∞
=
μ
a
{\displaystyle v_{\infty }={\sqrt {\mu \over {a}}}}
dove:
L'eccesso iperbolico può anche essere espresso tramite l'energia caratteristica come:
C
3
=
v
∞
2
{\displaystyle C_{3}=v_{\infty }^{2}}
Sotto le ipotesi standard , l'energia orbitale specifica (
ε
{\displaystyle \varepsilon }
) di una traiettoria iperbolica è maggiore di zero e l'equazione della conservazione dell'energia orbitale prende la forma:
ε
=
v
2
2
−
μ
r
=
μ
2
a
{\displaystyle \varepsilon ={v^{2} \over 2}-{\mu \over {r}}={\mu \over {2a}}}
dove:
v
{\displaystyle v}
è la velocità orbitale del corpo orbitante,
r
{\displaystyle r}
è la distanza radiale del corpo orbitante dal corpo centrale,
a
{\displaystyle a}
è la lunghezza del semiasse maggiore ,
μ
{\displaystyle \mu }
è la costante gravitazionale planetaria .
Sotto le ipotesi standard , la velocità orbitale (
v
{\displaystyle v}
) di un corpo che si muove lungo una traiettoria iperbolica si ottiene come:
v
=
2
μ
(
1
r
+
1
2
a
)
{\displaystyle v={\sqrt {2\mu \left({1 \over {r}}+{1 \over {2a}}\right)}}}
dove:
Sotto le ipotesi standard , in ogni posizione dell'orbita, tra velocità orbitale (
v
{\displaystyle v}
), velocità di fuga locale (
v
e
s
c
{\displaystyle {v_{esc}}}
) ed eccesso iperbolico (
v
∞
{\displaystyle v_{\infty }}
) vale la seguente relazione:
v
2
=
v
e
s
c
2
+
v
∞
2
{\displaystyle v^{2}={v_{esc}}^{2}+{v_{\infty }}^{2}}
Questo significa che una delta-v poco al di sopra di quella necessaria ad accelerare alla velocità di fuga, provoca una velocità all'infinito relativamente grande.
David A. Vallado, Fundamentals of Astrodynamics and Applications , 3ª ed., Hawthorne, CA., Hawthorne Press, 2007, ISBN 978-1-881883-14-2 .