Tricloruro di boro | |
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Nomi alternativi | |
cloruro di boro(III) | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | BCl3 |
Massa molecolare (u) | 117,17 |
Aspetto | gas incolore, fumante all'aria |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 233-658-4 |
PubChem | 25135 |
SMILES | ClB(Cl)Cl |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (kg·m−3, in c.s.) | 5,252 |
Solubilità in acqua | si decompone |
Temperatura di fusione | –107,2 °C (166,0 K) |
Temperatura di ebollizione | 12,6 °C (285,8 K) |
Tensione di vapore (Pa) a 293 K | 160 000 |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol−1) | –404 |
ΔfG0 (kJ·mol−1) | –389 |
S0m(J·K−1mol−1) | 290 |
C0p,m(J·K−1mol−1) | 62,8 |
Proprietà tossicologiche | |
DL50 (mg/kg) | 2541 ratto |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
Frasi H | 280 - 300 - 314 - 330 |
Consigli P | 260 - 280 - 304+340 - 303+361+353 - 305+351+338 - 315 - 403 - 405 |
Il tricloruro di boro o cloruro di boro(III) è il composto inorganico di formula BCl3. In condizioni normali è un gas incolore che fuma a contatto con l'aria umida, e reagisce rapidamente a contatto con l'acqua. In questo composto il boro è nello stato di ossidazione +3. Viene usato principalmente per la preparazione di fibre di boro da inserire in materiali compositi.
BCl3 è un composto molecolare, gassoso in condizioni normali. Come gli altri alogenuri del boro, anche per BCl3 la molecola è planare. Gli angoli Cl–B–Cl sono di 120° e la simmetria è D3h. Le distanze B–Cl sono di 175 pm, significativamente minori di quelle previste per un semplice legame σ; questo suggerisce che sia presente una interazione π tra gli orbitali p perpendicolari al piano molecolare. L'effettiva entità di questa interazione è dibattuta.[1]
BCl3 normalmente non forma dimeri; la possibile formazione di dimeri è stata osservata solo a temperature molto basse (20 K). Questo comportamento contrasta con quello di altri trialogenuri del gruppo 13, come AlCl3 e GaCl3 che formano dimeri.[1]
BCl3 si può ottenere a partire da ossido di boro, acido borico o altri composti di boro effettuando una clorurazione ad alta temperatura tramite cloro, acido cloridrico, fosgene o altri agenti cloruranti.[2] Industrialmente si ottiene per clorurazione diretta di ossido di boro con cloro in presenza di carbone; la sintesi è analoga al processo Kroll che converte il diossido di titanio in tetracloruro di titanio:[1]
In laboratorio si può ottenere facendo reagire trifluoruro di boro e cloruro di alluminio:[1]
BCl3 è un composto molto reattivo, forte acido di Lewis. Con l'acqua reagisce violentemente formando acido cloridrico e acido borico:
Per riscaldamento BCl3 si decompone formando cloro e cloruro di idrogeno.
BCl3 forma addotti con ammine terziarie, fosfine, eteri, tioeteri e ioni alogenuri.[3] Un esempio è BCl3·S(CH3)2 (CAS# 5523-19-3), spesso impiegato come fonte di BCl3 facile da maneggiare, dato che è un solido (p.f. 88–90 °C) che rilascia BCl3:
L'addotto con lo ione cloruro è [BCl4]–, specie meno stabile dell'analogo [BF4]–, e che si può ottenere solo in presenza di controioni molto grandi, tipo [nBu4N]+.[1]
La reazione a temperatura elevata tra BCl3 e magnesio o idrogeno è usata per ottenere varie forme di boro elementare:[1]
Facendo passare una scarica elettrica attraverso BCl3 a pressione ridotta si formano tetracloruro di diboro, Cl2B-BCl2, e tetracloruro di tetraboro, B4Cl4.[4]
Per reazione tra BCl3 e stannani si ottengono cloruri di boro con sostituenti alchilici o arilici:
La maggior parte del BCl3 è usato per preparare fibre di boro da utilizzare in materiali compositi per l'industria aeronautica e spaziale, e per attrezzature sportive. Si usa anche nella raffinazione di leghe di alluminio, magnesio, zinco e rame per rimuovere nitruri, carburi e ossidi. È stato usato come flussante per saldare leghe di alluminio, ferro, zinco, tungsteno e monel. Come catalizzatore, in genere per reazioni di Friedel-Crafts, è utilizzato in varie reazioni organiche, ad esempio per la polimerizzazione di olefine e fosfazeni. Viene usato inoltre come precursore per la sintesi di altri composti di boro, e per l'incisione al plasma (plasma etching) nella fabbricazione dei dispositivi a semiconduttore.[2][5]
BCl3 è disponibile in commercio. Il gas si idrolizza rapidamente all'aria umida formando acido cloridrico e acido borico, ed è corrosivo per la pelle, gli occhi e tutte le mucose. Per inalazione danneggia i polmoni. Non ci sono dati che indichino proprietà cancerogene.[6]
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