Trifenilarsina | |
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Nome IUPAC | |
Trifenilarsano | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C18H15As |
Massa molecolare (u) | 306,24 |
Aspetto | solido incolore |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 210-032-9 |
PubChem | 11773 |
SMILES | C1=CC=C(C=C1)[As](C2=CC=CC=C2)C3=CC=CC=C3 |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1,395 |
Solubilità in acqua | insolubile |
Temperatura di fusione | 58-61 °C (331-334 K) |
Temperatura di ebollizione | 360 °C (633 K) (dec) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
Frasi H | 301-331-400-410 |
Consigli P | 261-301+310-321-304+340-405-501 |
La trifenilarsina è il composto chimico di formula As(C6H5)3, normalmente abbreviata come AsPh3. In condizioni normali è un solido cristallino incolore. Viene usato come legante e reagente in chimica organometallica e nella sintesi organica.
La trifenilarsina è un solido cristallino bianco, insolubile in acqua. La molecola ha struttura piramidale; le distanze di legame As–C sono di 194,2–195,6 pm e gli angoli di legame C–As–C sono di 99,6–100,5°.[1]
AsPh3 si prepara per reazione tra tricloruro di arsenico e clorobenzene, usando sodio come riducente.[2] Come prodotto secondario si forma anche difenilcloroarsina.
AsPh3 è il precursore del cloruro di tetrafenilarsonio, [AsPh4]Cl, un comune agente precipitante.[2] Con metalli in basso stato di ossidazione AsPh3 forma complessi analoghi ai corrispondenti derivati della trifenilfosfina, come Ir(CO)Cl(AsPh3)2 e RhCl(AsPh3)3.
AsPh3 è disponibile in commercio. Il composto è tossico per inalazione ed ingestione, ed è irritante per pelle e mucose. È cancerogeno per l'uomo. È molto tossico per gli organismi acquatici.[3]