Trifenilene | |
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Nome IUPAC | |
Trifenilene | |
Nomi alternativi | |
Benzo[l]fenantrene 9,10-benzofenantrene 1,2,3,4-dibenzonaftalene Isocrisene | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C18H12 |
Massa molecolare (u) | 228,3 |
Aspetto | solido bianco |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 205-922-9 |
PubChem | 9170 |
SMILES | C1=CC=C2C(=C1)C3=CC=CC=C3C4=CC=CC=C24 |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1,308 |
Temperatura di fusione | 198 °C |
Temperatura di ebollizione | 438 °C |
Indicazioni di sicurezza | |
Il trifenilene è un composto organico di formula molecolare (C6H4)3. È un idrocarburo policiclico aromatico (IPA) planare, consistente in quattro anelli benzenici fusi; più precisamente, tre anelli fusi sui legami non adiacenti di un anello centrale, il quale è quindi privo di idrogeni.[1] Il nome deriva dal gruppo funzionale bivalente fenilene (>C6H4).[2][3]
La molecola planare del trifenilene è altamente simmetrica, il suo gruppo puntuale è D3h. Il suo un sistema di elettroni π ne contiene18, conformandosi in tal modo al criterio di aromaticità di Hückel (4×4+2). In condizioni ambiente il trifenilene appare come aghi cristallini incolori, se puro, altrimenti di colore giallo o beige, praticamente insolubili in acqua; si scioglie bene in alcool, benzene, acido acetico e cloroformio.[4]
Il trifenilene può essere ottenuto dal catrame di carbon fossile, ma è contenuto anche nel petrolio greggio.[5] Può anche essere sintetizzato: un metodo consiste nella trimerizzazione del benzino.[6] un'altra possibilità consiste nell'intrappolare il benzino con un adatto derivato del bifenile.[7]