San Trifone | |
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Mosaico di Monreale | |
Martire | |
Nascita | Lampsaco, 232 |
Morte | Nicea, 2 febbraio 250 |
Venerato da | Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi |
Santuario principale | Cattaro, cattedrale di san Trifone |
Ricorrenza | 1º febbraio |
Attributi | palma del martirio; un falcone |
Patrono di | Giardinieri; Falconieri; Adelfia (compatrono), Alessano, Cerignola (compatrono), Marzano di Nola, Onano, Pulsano; Cattaro; Monacizzo.
Cesarano di Tramonti (compatrono) |
Trifone (Lampsaco, 232 – Nicea, 2 febbraio 250) è stato un giovane greco di fede cristiana che subì il martirio al tempo della persecuzione di Decio (249-251). È venerato come santo da tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi.
Il racconto agiografico più antico su Trifone risale all'VIII secolo; in esso Trifone è presentato come un giovane pastore di oche, capace di operare guarigioni ed esorcismi.
Secondo la tradizione orientale, Trifone - che sin da fanciullo era dedito alle letture sacre e alle preghiere - fu arrestato e torturato per non aver obbedito all'editto imperiale che prescriveva di onorare gli dèi pagani. Subì il martirio per decapitazione a Nicea (in Asia Minore) all'età di diciotto anni, il 2 febbraio del 250.
La memoria liturgica di san Trifone è riportata nel Martirologio Romano alla data del 1º febbraio[1]:
«In Frigia, commemorazione di san Trifone, martire.»
Nel VI secolo, a Costantinopoli, c'erano due basiliche intitolate al santo, la prima voluta dall'imperatore Giustiniano (565) e la seconda dall'imperatore Giustino II (578).
A Cattaro la cattedrale, dedicata a San Trifone, conserva la testa e parte del corpo del santo. Fin dal IX secolo, la festa si celebra il 3 febbraio, da quando la "Confraternita Marinereza" di Cattaro comprò nell'anno 809 il corpo di Trifone da marinai veneziani che stavano portando a Venezia le reliquie del santo trafugate a Costantinopoli. La nave si fermò a Rose, all'entrata del golfo di Cattaro, e siccome non poteva ripartire per il maltempo, si pensò che era volontà del santo voler rimanere a Cattaro.
Anche a Roma verso la fine del X secolo fu costruita una chiesa in Campo Marzio, San Trifone in Posterula, distrutta alla metà del Settecento per l'ampliamento dell'attuale chiesa di Sant'Agostino.
San Trifone è tenuto in grande considerazione dai contadini per la salvaguardia delle coltivazioni dalle invasioni di cavallette, dalle infestazioni di rettili, insetti e altre specie di animali nocivi. Probabilmente questa tradizione si è poi propagata anche nel Meridione d'Italia, dove tra il Cinquecento e gli inizi del Novecento si sono moltiplicati i luoghi dove, in seguito ad invasioni di cavallette, le popolazioni si sono votate alla protezione del santo.
In Bulgaria, in Macedonia e in altre zone dei Balcani di tradizione cristiano-ortodossa, san Trifone è il patrono dei vinicoltori (il nome locale è Sveti Trifon Zarezan); viene celebrato il 14 febbraio con feste all'aperto molto popolari.
San Trifone è venerato come Patrono anche ad Alessano, Cerignola e come co-patrono a Pulsano, Marzano di Nola, Onano, Cattaro, Adelfia.
A Tramonti nella frazione di Cesarano, presso la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta è custodita, in un busto reliquiario seicentesco, la reliquia del braccio destro e della mano, meno una parte del dito mignolo. Il Santo, a seguito del Sinodo Amalfitano del 1626, fu eletto a compatrono del villaggio. Il santo è festeggiato il 10 novembre.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 20574786 · ISNI (EN) 0000 0000 1585 3891 · BAV 495/191523 · CERL cnp00572116 · GND (DE) 122869346 |
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