Università della Valle d'Aosta Université de la Vallée d'Aoste | |
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La sede del rettorato, l'antico seminario minore di Aosta. | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Città | Aosta |
Dati generali | |
Fondazione | 2000 |
Tipo | Non statale, promossa dall'ente pubblico |
Dipartimenti |
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Rettore | Manuela Ceretta |
Studenti | 984 (2022[1]) |
Mappa di localizzazione | |
Sito web | |
L'Università della Valle d'Aosta (in francese: Université de la Vallée d'Aoste) è un'università non statale promossa da un ente pubblico. È stata fondata nel 2000 ad Aosta.
La sede principale è situata sulla collina di Aosta, nell'edificio dell'antico seminario minore (in francese, petit séminaire), e ospita il rettorato, gli uffici amministrativi e i corsi di studio di lingue e comunicazione, scienze della formazione e psicologia.
Per diversi anni, l'ateneo ha avuto una sede secondaria nel comune Saint-Chistophe, inaugurata nell'anno accademico 2007/2008 e chiusa al termine dell'anno accademico 2023/24; è stato la sede dei corsi di economia e di scienze politiche.
A partire dal 2024/25, tutti i corsi di laurea vengono ospitati all'interno del nuovo campus universitario sito in centro città, mentre il rettorato e gli uffici amministrativi sono rimasti all'antico seminario.
L'edificio dell'Università fu inaugurato nel gennaio 1999, a cui fece seguito la fondazione dell'ente, il 18 settembre 2000. L'autorizzazione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca a rilasciare titoli accademici fu concessa il 31 ottobre 2000, mentre i primi corsi furono attivati nell'anno accademico 1999/2000.
L'istituzione dell'Università ha fornito un'ulteriore risposta alle esigenze del particolarismo linguistico e culturale valdostano. In seguito all'introduzione dell'obbligo del titolo di laurea per poter esercitare la professione di maestro elementare, si è reso necessario un ateneo che oltre alla normale formazione degli insegnanti elementari, garantisse la formazione linguistica per poter insegnare il francese in Valle d'Aosta e il tedesco nella Valle di Gressoney (oltre al francese), e quindi di un ateneo per formare gli insegnanti valdostani.[2][3]
Lo statuto d'ateneo stabilisce che organo di governo per la gestione amministrativa, finanziaria, economico-patrimoniale è il Consiglio dell'università, la funzione di presidente del quale è ricoperta dal presidente della Regione autonoma Valle d'Aosta.[4] Il rettore rappresenta l'università nelle sedi accademiche e della ricerca scientifica e presiede il Senato accademico.[5][6]
L'università è organizzata nei seguenti dipartimenti:
Presso l'università della Valle d'Aosta sono attivi i seguenti centri di ricerca:
La Biblioteca di Ateneo si trova al piano terra della sede di Strada Cappuccini 2/A.
Dagli anni 2000, l'Università ha voluto individuare un'area in cui concentrare le proprie attività didattiche. L'occasione di costruire un campus si è presentata nel momento in cui, a livello regionale, si è deciso di riqualificare l'area occupata dall'ex caserma Testafochi.[7]
Il progetto del campus è stato affidato all'architetto Mario Cucinella nel 2010. La costruzione del primo lotto del campus ha avuto avvio nel 2013, ma la data di conclusione dei lavori, inizialmente prevista nel 2018, è stata più volte posticipata a causa dell'aumento del costo dell'opera e di problematiche amministrative. Il progetto originario prevedeva la costruzione di tre nuovi edifici e il recupero di due già esistenti, che avrebbero dovuto ospitare la biblioteca dell'ateneo e il rettorato universitario.[8]
Il primo dei quattro lotti in progetto ha previsto la demolizione della ex caserma Zerboglio e la realizzazione di uno dei due edifici per lo svolgimento della didattica.[9]
Gli edifici, completati e arredati nel corso del 2023, sono stati ufficialmente consegnati all'università il 13 dicembre 2023, in modo da consentire le opere di aggiornamento della dotazione tecnologica resesi necessarie[10][11].
Nel luglio 2024 si decide di intitolare come Jardin de l'Autonomie il parco antistante la nuova sede universitaria[12].
L'inaugurazione è stata fatta il 7 settembre 2024, con ospite il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella[13].
A partire dal 2013 alcuni docenti dell'ateneo sono stati coinvolti in un'inchiesta della Procura della Repubblica di Bari denominata Do ut des riguardante presunte irregolarità nei concorsi pubblici per professori ordinari. La stessa indagine, che complessivamente ha riguardato 35 docenti, ha visto coinvolti anche insegnanti di altre Università: l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro, l'Università degli Studi di Sassari, l'Università degli Studi di Milano-Bicocca, la Libera Università Mediterranea, l'Università degli Studi di Trento, l'Università degli Studi Roma Tre e l'Università Europea di Roma.[17][18][19] L'indagine si è chiusa nel 2019.[20] Dopo un primo grado di giudizio più variegato raggiunto nel 2021, la corte d'appello ha assolto tutti gli imputati nel 2023.[21][22]
Controllo di autorità | VIAF (EN) 130149717575310951638 · ISNI (EN) 0000 0004 1792 5560 |
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