Vidi aquam è un'antifona processionale gregoriana in lingua latina della liturgia cattolica. È letta o cantata come rito di ingresso durante il tempo di Pasqua per accompagnare l'aspersione dell'acqua benedetta precedentemente.
Il testo latino è il seguente[1]:
Testo | Traduzione |
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Vidi aquam egredientem de templo, a latere dextro, alleluia: Et omnes ad quos pervenit aqua ista, salvi facti sunt, Et dicent: alleluia, alleluia. |
Ho visto l'acqua che usciva dal tempio, |
Confitemini Domino, quoniam bonus: Quoniam in saeculum misericordia ejus. Gloria Patri et Filio, e Spiritui Sancto, Sicut erat in principio, et nunc, et semper, Et in saecula saeculorum. Amen. |
Lodate il Signore, perché è buono, |
Vidi aquam egredientem de templo, A latere dextro, alleluia: Et omnes ad quos pervenit aqua ista, Salvi facti sunt, et dicent, alleluia, alleluia. |
Ho visto l'acqua che usciva dal tempio, |
Il testo si ispira ai versetti di Ezechiele 47,1[2], che descrive la visione del profeta nella quale le acque sgorgano dal Tempio come un fiume santificante che inonda la terra d'Oriente, ma è anche in relazione al versetto di Giovanni 19,34[3], in cui si dice che dal costato trafitto del Crocifisso uscirono sangue e acqua: dall'acqua della Passione di Cristo risorto, che è l'acqua del battesimo, viene quindi la salvezza. L'aspersione dei fedeli è infatti una memoria del battesimo.[4][5]
L'antifona precede e segue il versetto del Salmo 117,1, seguito dalla dossologia minore. Quando il coro canta la prima parte della dossologia, è uso che il sacerdote si volti verso l'altare e si inchini.[6]
Al di fuori del tempo pasquale, il Vidi aquam è sostituito dal canto o dalla lettura dell'antifona Asperges me.[7]
Generalmente il Vidi aquam è cantato sulla melodia gregoriana dell'VIII tono, risalente al X secolo.[8][9]
Tuttavia non sono mancati compositori che hanno reso il Vidi aquam polifonico: fra questi Tomás Luis de Victoria è autore di un celebre Vidi aquam a 4 voci;[10]