Villa Steiner | |
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Casa Steiner, a Vienna (foto del 2010) | |
Localizzazione | |
Stato | Austria |
Località | Vienna |
Indirizzo | St.-Veit-Gasse 10 |
Coordinate | 48°11′02″N 16°16′59.41″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Realizzazione | |
Architetto | Adolf Loos |
La Casa Steiner, progettata da Adolf Loos, fu costruita nel 1910 a Vienna e si trova in St. Veit Gasse 10, nel quartiere Heitzing, in una posizione periferica rispetto al centro della città.
La villa fu costruita per la pittrice Lilly Steiner e suo marito Hugo. Ubicata in una zona nella quale il piano regolatore viennese dettava regole piuttosto rigide, la sua realizzazione finale risentì di diverse limitazioni. Una di esse imponeva in quell'area della capitale austriaca la costruzione di edifici che avessero un solo piano e un unico lucernario[1] al livello del piano stradale, perciò l'architetto escogitò l'espediente di un tetto di lamiera ricurvo a un quarto di cerchio. Fu sostituito vent'anni dopo con un tetto tipico dell'architettura austriaca, ma una successiva ristrutturazione vide il ripristino del tetto originario progettato da Loos[2].
Dotata di un piano interrato in cui si trovano le camere riservate ai domestici, il garage e i locali della caldaia, la casa è strutturata su quattro livelli: oltre ai vani sotto il livello stradale, il piano ad altezza terra è costituito da un unico, grande locale che forma il soggiorno, accessibile dall'ingresso principale oppure dal giardino. Il primo piano ospita le camere da letto e una stanza adibita a studio, originariamente concepito per la pittrice. Nell'ultimo livello sono sistemati ambienti di servizio[2].
L'esterno è spoglio ed essenziale – e secondo la filosofia di Loos riflette l'aspetto “pubblico” della costruzione[1]. Al contrario, le stanze rispecchiano il carattere e i gusti di chi abitò la casa. Per le rifiniture e l'arredamento delle stanze furono usati materiali di pregio e le camere furono arricchite da tappeti orientali e, elemento innovativo per la Vienna dell'inizio del secolo XX, mobilia eterogenea. Concettualmente, secondo la visione dell'architetto austriaco, la freddezza dell'aspetto esteriore avrebbe dovuto fare da contraltare agli interni ospitali e avvolgenti, in modo da mantenere nettamente separate la sfera pubblica da quella privata[2]. Alcuni critici ritengono che la casa rispecchi un certo "classicismo abbinato allo stile di vita familiare anglosassone, alla ricerca di una continuità spaziale"[1].