Debuttò alla "Esposizione Borbonica" del 1839, per parteciparvi ancora nel 1841 e nel 1848, con le opere di "Ginevra genuflessa nella cappella di S. Orsola in Barletta", "Morte di Galeazzo Sforza", "Isabella di Firenze", e poi nel 1851, con l'opera "Una famiglia di neofiti sorpresa dalle guardie pretoriane".
Petrocelli si dedicò principalmente alla pittura di eventi storici, ma anche di ritratti e alla pittura di genere, cioè di quella pittura che si dedica alle scene di vita quotidiana[5]. Vincenzo Gemito realizzò un suo ritratto in terracotta nel 1869[6].
^Emanuela Bianchi (2000). Gemito, VincenzoDizionario Biografico degli Italiani, volume 53. Roma: Istituto dell’Enciclopedia Italiana
^Vincenzo Petrocelli, Museo Ermitage. Portrait of Young Duke N.B. Yusupovа, 1851, Italy, 64,5х47,5 см., Entered the Hermitage in 1946; transferred from the Museum of the Ethnography of the Peoples of the USSR
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