Walther Bierkamp | |
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Dati militari | |
Paese servito | Germania |
Forza armata | Schutzstaffel Ordnungspolizei |
Specialità | RSHA |
Unità | Sicherheitsdienst Sicherheitspolizei |
Grado | Brigadeführer Generalmajor der polizei |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna di Francia Resistenza francese |
Comandante di | SD e SiPo per il Belgio e la Francia occupata |
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Walther Bierkamp (Amburgo, 17 dicembre 1901 – Scharbeutz, 15 maggio 1945) è stato un generale e poliziotto tedesco nella Germania nazista. Fu a capo della Sicherheitspolizei (SiPo) e della Sicherheitsdienst (SD) a Düsseldorf. Successivamente ricoprì la stessa posizione per il Belgio e la Francia settentrionale. Bierkamp fu coinvolto nei crimini di guerra al comando dell'Einsatzgruppe D, in seguito fu conosciuto come Kampfgruppe Bierkamp. Salì al grado di SS-Brigadeführer e Generalmajor di Polizia. Si suicidò a Scharbeutz il 15 maggio 1945.
Si unì al partito nazista il 1º dicembre 1932 e poi alle Schutzstaffel il 1º aprile 1939,[1] fu impiegato dal febbraio 1937 al febbraio 1941 come capo del dipartimento di polizia criminale (Kripo) ad Amburgo. Dal febbraio 1941 al settembre 1941 ha lavorato come capo della SiPo e SD a Düsseldorf. Da lì fu inviato a Parigi come capo della SiPo e SD per il Belgio e la Francia settentrionale; oltre ad essere nominato Höhere SS- und Polizeiführer. Bierkamp vi rimase fino all'aprile 1942.
Dal 30 giugno 1942 al 15 giugno 1943 fu comandante dell'Einsatzgruppe D nell'Unione Sovietica, successivamente la squadra D fu conosciuta come Kampfgruppe Bierkamp. Il 21 e 22 agosto 1942 furono fucilati 500 ebrei di Krasnodar. Lo stesso accadde il 1º settembre 1942 a Mineral'nye Vody. Gli ebrei di Pjatigorsk furono uccisi nei gaswagen, più di 6.000 ebrei. Altri ebrei furono assassinati nel gennaio 1943 a Kislovodsk. Il bilancio complessivo delle vittime dell'unità delle SS durante quel periodo ammontava a circa 10000 vittime ebree.
Bierkamp fu quindi inviato a Cracovia come capo della polizia e dei servizi di sicurezza fino al febbraio 1945. In questa veste, oltre a supervisionare la "pulizia degli ebrei" a Cracovia, organizzò l'evacuazione prima dell'avanzata delle forze sovietiche. Nella sua circolare del 20 luglio 1944, ordinò l'evacuazione dei prigionieri dalle carceri e degli ebrei dalle industrie degli armamenti:"Se circostanze impreviste avessero reso impossibile il trasporto dei detenuti, sarebbero stati uccisi sul posto e avrebbero dovuto far sparire i corpi bruciandoli, facendo saltare in aria i capannoni o con altri mezzi".
Nelle ultime settimane del Terzo Reich, Bierkamp fu a Stoccarda e poi a Breslavia. Si suicidò a Scharbeutz il 15 maggio 1945.[2]