Wanda è un nome proprio di persona italiano femminile[1][2][3].
La prima attestazione del nome risale al Cronicum polonorum dell'inizio del Duecento, una narrazione del tutto fantasiosa della storia della Polonia, compilata dal monaco cistercense Vincenzo Kadłubek; tra i vari personaggi inventati dal religioso figura anche Wanda, la figlia dell'altrettanto leggendario re Krakus, che si sarebbe uccisa gettandosi nella Vistola per sfuggire a un matrimonio indesiderato[1][2][3]. Non si sa con certezza da dove Kadłubek abbia preso questo nome, ma è opinione comune fra gli studiosi che egli si sia ispirato a quello della tribù germanica dei Vandali (i quali, secondo il Cronicum polonorum, si sarebbero stanziati proprio in Polonia, anche se questo non è vero)[1][2][3]. L'origine del nome dei Vandali è a sua volta ignota: al netto di collegamenti con vari vocaboli tedeschi come winden ("torcere"), wenden ("volgere") o wandeln ("migrare"), è più plausibile che abbia origini pre-germaniche, e sia connesso con quello di altri antichi popoli come i Venedi[1].
La leggenda della principessa Wanda, che assunse col tempo fattezze simili a quelle di una ninfa acquatica anche grazie all'accostamento popolare con il termine lituano wanduo ("acqua"), divenne molto celebre tra i polacchi, in particolare a partire dal XVIII secolo; questo portò ad una buona diffusione del nome che, per emigrazione, venne introdotto anche nel resto d'Europa[1]. Giunse in tal modo anche in Italia, principalmente tramite l'Austria, a cavallo tra Settecento e Ottocento, rafforzandosi poi nella prima metà del Novecento grazie alla fama dell'attice Wanda Osiris[2][3]. Negli anni settanta se ne contavano quasi centomila occorrenze, di cui un quarto della forma "Vanda", più altre diecimila circa del maschile "Vando"; era più diffuso al Nord e al Centro, specie in Toscana ed Emilia-Romagna[2].
Nei paesi anglofoni venne introdotto dalla scrittrice Ouida, che lo usò per il personaggio del suo romanzo Wanda del 1883[4][6]; è diffuso anche nelle forme Vanda, popolarizzata nel tardo Novecento dall'omonima opera di Dvořák del 1876[7], e Vonda, che riflette la pronuncia polacca del nome[8].
Non esistono sante di nome Wanda, che quindi è un nome adespota[1], e l'onomastico ricadrebbe eventualmente il 1º novembre, giorno di Ognissanti. Esiste un san Wando, abate di Fontenelle nell'VIII secolo, commemorato il 17 aprile[9][10], a cui spesso si ricorre per l'onomastico in assenza di una santa Wanda; va però considerato che questo santo venne annoverato dai Bollandisti tra i praetermissi, ovvero i presunti santi di cui non risulta un culto pubblico, e comunque il suo nome ha ben poco a che vedere con l'etimologia di Wanda sopra descritta[1].