White Shadow | |
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Titolo originale | White Shadow |
Lingua originale | swahili |
Paese di produzione | Italia, Germania, Tanzania |
Anno | 2013 |
Durata | 115 min |
Rapporto | 1:1.85 |
Genere | drammatico |
Regia | Noaz Deshe |
Sceneggiatura | Noaz Deshe, James Masson |
Produttore | Ginevra Elkann, Noaz Deshe, Francesco Melzi d'Eril, Matteo Ceccarini, Eva Riccobono |
Produttore esecutivo | Ryan Gosling |
Casa di produzione | Asmara Films, Shadoworks, Mocajo Film |
Fotografia | Armin Dierolf, Noaz Deshe |
Montaggio | Noaz Deshe, Xavier Box, Robin Hill, Nico Leunen |
Musiche | Noaz Deshe, James Masson |
Scenografia | Smith Kimaro, Deepesh Shapriya |
Interpreti e personaggi | |
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White Shadow è un film del 2013 diretto da Noaz Deshe, alla sua opera prima.
Il film è stato presentato in concorso al Festival di Venezia 2013 nella sezione Settimana internazionale della critica, dove ha vinto il Leone del futuro - Premio Venezia opera prima "Luigi De Laurentiis".[1]
In Tanzania nel 2008 si consuma un macabro commercio di organi e pezzi umani di persone affette da albinismo, che medici/stregoni locali utilizzano per ricavarne pozioni magiche. Alias è un ragazzino albino, che dopo aver assistito al massacro del padre, anch'egli albino, sotto i colpi del machete, viene mandato dalla madre in città a casa dello zio Kosmos. Alias si guadagna da vivere perlustrando le discariche e vendendo chincaglierie ai semafori, cercando di sfuggire al suo tragico destino.