Wyrd è un concetto della cultura inglese antica e norrena antica che corrisponde all'incirca a destino, fato, karma o sincronicità.
Deriva dal proto-germanico *wurdís, "fato", radice dell'alto tedesco antico wurt e del norreno urðr, che si ritrova nel nome di una delle Norne e del pozzo sacro Urðarbrunnr. Il termine norreno per "fato individuale" era ørlog.
Il termine wyrd è collegato con il verbo inglese antico woerthan, "divenire". Il termine poi si evolse (1400 circa) nell'aggettivo inglese medio weird, "fatidico" o "magico" (vedi Weird Sisters) e nell'inglese moderno (1815) weird, "strano" o "bizzarro".
Il termine ørlog è composto da ór, "originale", "primordiale" (cfr. ted. ur) o "oltre" e log, "legge". Quindi si può interpretare come "legge superiore", "legge suprema", "legge originale". Non è da confondersi con la parola ørlygi, "guerra", che ha dato origine al nederlandese oorlog e allo svedese örlog.
Il significato basilare del Wyrd si riferisce a come le azioni passate influenzino e condizionino continuamente il futuro. Ma anche come il futuro influenzi il passato. Tutte le azioni di tutti i tempi si influenzano a vicenda. Si ipotizza che, al contrario del Fato, il Wyrd sia tutt’altro che immobile ed immutabile: non si ripete mai allo stesso modo, non è il destino individuale, ma piuttosto una rete che collega ogni elemento ed ogni creatura dell'universo, e non conosce distinzioni tra passato e futuro. Niente veniva escluso da questa visione, e ciò che fosse ritenuto negativo o distruttivo, pur essendo allontanato o combattuto, era considerato in ogni caso parte del Wyrd. Ne deriva che qualsiasi azione personale va ad influire direttamente sul wyrd degli altri individui: ogni decisione, presa nel presente, genera un’eco che si propaga non solo nel futuro, ma anche nel passato, giacché nell’essere umano coesistono passato, presente e futuro; ogni azione che è influenza ciò che sarà e ciò che è stato, ogni azione che è stata influenza ciò che è e ciò che sarà, ogni azione che sarà influenza ciò che è stato e ciò che è. Ma non solo: ogni azione influirà sul wyrd altrui, e quindi su presente, passato e futuro altrui. Tutto l’universo di tutti i tempi, in questo modo, sarebbe stretto nella medesima, inestricabile, rete. Una visione simile si riscontra nel concetto di karma.
Il concetto di fato (la norna Urðr) è collegato anche con la necessità (la norna Skuld), mentre il nome di Verðandi, la norna più giovane, deriva dal participio presente del verbo weorþan, "diventare".
Il poema antico inglese Il Vagabondo afferma che «Wyrd bið ful aræd» ("Il Fato rimane totalmente inesorabile"). Nel Beowulf si legge: «Gæð a wyrd swa hio scel!» ("il Fato prosegue come vuole!").
Secondo Vǫluspá 20 le tre Norne «originano le leggi», «decidono sulle vite dei bambini del tempo» e «promulgano il loro Ørlog». Frigg, tuttavia, mentre «conosce tutto l'ørlog», «non lo dice lei stessa» (Lokasenna 30). Gli alberi sono «ørloglausa» ("senza ørlog ") rispetto agli umani (Voluspa 17).