Xanthidae MacLeay, 1838 è una famiglia di granchi appartenenti alla superfamiglia Xanthoidea[1].
Vivono in acque costiere o mediamente profonde[2]; nel mar Mediterraneo sono diffusi su coste rocciose[3].
Il carapace è largo, talvolta cuoriforme; la superficie può sia essere liscia che irregolare[3]. Alcune specie sono tossiche, come Zosimus aeneus, Lophozozymus pictor, Atergatis floridus, Platypodia granulosa e i granchi del genere Demania[4]. Rimangono tossici anche dopo la cottura e possono essere mortali[4][2].
- sottofamiglia Actaeinae Alcock, 1898
- sottofamiglia Antrocarcininae Ng & D. G. B. Chia, 1994
- sottofamiglia Chlorodiellinae Ng & Holthuis, 2007
- sottofamiglia Cymoinae Alcock, 1898
- sottofamiglia Etisinae Ortmann, 1893
- sottofamiglia Euxanthinae Alcock, 1898
- sottofamiglia Kraussiinae Ng, 1993
- sottofamiglia Liomerinae Sakai, 1976
- sottofamiglia Polydectinae Dana, 1851
- sottofamiglia Speocarcininae Stevcic, 2005
- sottofamiglia Xanthinae MacLeay, 1838
- sottofamiglia Zalasiinae Serène, 1968
- sottofamiglia Zosiminae Alcock, 1898
- genere Chlorodopsis Milne-Edwards, 1863
- genere Lioxantho Alcock, 1898
- genere Phymodius Milne-Edwards, 1863
Alcune specie (come Lybia tessellata) vivono in simbiosi con cnidari[2].
Alcuni sono predatori, altri invece si nutrono di alghe[2].
- Rupert Riedl, Fauna e flora del Mediterraneo, Franco Muzzio editore, 1983, ISBN 978-88-7413-224-9.
- (EN) Ng, P.K.L., Crabs, in The living marine resources of the Western Pacific, vol. 2, Roma, FAO, 1998.
- (EN) P. J. F. Davie, Zoological Catalogue of Australia, vol. 19, Csiro Publishing, 2002.