Yakkha

Yakkha
Nomi alternativiDewan, Jimidar, Majhiya
Popolazione24 336 (0.1% del Nepal; censimento 2011)[1]
LinguaYakkha
ReligioneInduismo, Kirat Mundhum, Cristianesimo, Prakṛti e Animismo[2]
Gruppi correlatiKirat
Notefonti nel corpo del testo
Distribuzione
Nepal (bandiera) Nepal24 336

Gli Yakkha (nepalese: याक्खा, Yākkhā) sono un gruppo etnico indigeno del subcontinente indiano, soprattutto nell'odierno Nepal e nell'attuale India (identico alla sua famiglia Kirat composta da Limbu, Sunuwar e Rai di fisionomia mongoloide). È una delle progenie della preistorica dinastia Kirat del Nepal. Gli Yakkha sono agricoltori di sussistenza che abitano la parte bassa della valle di Arun nel Nepal orientale. Sono poche migliaia e la loro lingua è quasi estinta.[3][4]

Gli studiosi hanno opinioni diverse riguardo all'origine della parola Yakkha. Una scuola di pensiero sostiene che l'etonimio Yakkha secondo la grammatica del sanscrito ariano era stato scritto nelle mitologie ariano-indù come Yaksa-sh (come Bhisu-shu per un ascetico Bhikchu dei testi sacri buddisti). Sebbene il leggendario Yaksa-sh, dal nome corrotto di Yakkha, sia menzionato nei testi religiosi indù, nei Veda e nella letteratura sanscrita antica, Yakkha è stato storicamente coerente nell'uso dei propri endonimi. Yakkhawa o Yakkhaba è usato per indicare le persone di sesso maschile e Yakkhama per indicare le persone di sesso femminile.[5]

Gli Yakkha sono conosciuti anche con gli esonimi Majhiya, Jimidar e Dewan, titoli che hanno accettato dopo la conquista della terra di Kirat da parte dei Gorka sotto Prithvi Narayan Shah. Agli Yakkha non solo fu data la proprietà della terra, ma fu data anche la responsabilità di riscuotere le tasse dalle terre utilizzate dagli stessi e dalle popolazioni non Yakkha che vivevano nella zona. Nel distretto di Darjeeling e nel Sikkim dell'India, Dewan è comunemente usato come sinonimo di Yakkha, e come Dewan sono collocati nella categoria Other Backward Class.[6]

Terra degli Yakkha (Yākkhālen)

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Oggi la madrepatria degli Yakkha è considerata una zona della regione storica di Kirat (ad est della valle di Katmandu). Durante la cosiddetta unificazione nazionale del Nepal da parte di Prithvi Narayan Shah, le basi tradizionali delle terre di Kirat furono fuse. L'estremo Kirat (Pallo Kirat) dell'area dei dieci Limbuwan ad est del fiume Arun fu diviso in diciassette Thums. Tra questi diciassette Thum, il Panch Khapan (5), il Panch Majhiya (5) e Das Majhiya (10); Tin Thum Yakkhalen sono considerati l'area tradizionale degli Yakkha. Questa zona degli Yakkha è la parte meridionale del distretto di Sankhuwasabha che confina con il distretto di Terhathum e il Distretto di Taplejung a est; il distretto di Dhankuta a sud; e il distretto di Bhojpur a ovest; del Nepal orientale. Sibhuwa, Syabun, Wana, Dadagau, Swachi, Yangsijong sono i nomi dei cinque Khapan; Madi Mulkharka, Tamafok, Mamgling, Ankhibhuin, Chanuwa, Dandagaun, ecc. sono i nomi dei dieci Majhiyas e Hattisudhe, Kingring, Chapabhuin, ecc. sono i nomi dei cinque Majhiyas.[7]

Religione, lingua e cultura

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Gli Yakkha hanno una lingua, una cultura e una tradizione diverse. La lingua yakkha è una lingua tibeto-birmana. L'insorgenza del modernismo e l'influenza di fattori esterni hanno causato una rapida scomparsa della lingua yakkha.[8] Gli Yakkha praticano la religione dei Kirat del culto della natura. Ci sono 32 nomi di famiglia (Thar) negli Yakkha. Ogni Thar ha anche un sottogruppo chiamato Sameychong. I matrimoni non avvengono tra famiglie che condividono lo stesso Sameychong.

Secondo il censimento nazionale della popolazione e delle abitazioni del Nepal del 2011, la popolazione di Yakkha in Nepal era di 24 336 persone.[1] Secondo il censimento della popolazione del Nepal del 2001, gli Yakkha nepalesi erano 17 003, di cui l'81,43% erano kirat, il 14,17% indù e l'1,04% buddisti. Alcune migliaia di Yakkha vivono nei distretti di Darjeeling e Kalimpong, Sikkim, negli stati del nord-est e in altre parti dell'India.

  1. ^ a b Nepal Census 2011, p. 27.
  2. ^ Nepal Census 2011, p. 45.
  3. ^ (EN) K. David Harrison, When languages die the extinction of the world's languages and the erosion of human knowledge, New York, Oxford University Press, 2007, p. 172, ISBN 9780195181920, OCLC 850692557. URL consultato il 3 ottobre 2019.
  4. ^ (EN) Mark-Anthony Falzon, Multi-sited ethnography: theory, praxis and locality in contemporary research, Farnham, Ashgate Publishing, 2009, p. 5, ISBN 9780754673187, LCCN 2008045374, OCLC 804447535. URL consultato il 3 ottobre 2019.
  5. ^ (EN) About us, su Kirat Yakkha Chhumma. URL consultato il 3 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2019).
  6. ^ (EN) Government of West Bengalbackward Classes Welfare Department (PDF), 10 luglio 2001. URL consultato il 3 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2015).
  7. ^ (EN) Home, su Kirat Yakkha Chhumma. URL consultato il 3 ottobre 2019.
  8. ^ (EN) Yakkha, su Himalayan Languages. URL consultato il 3 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2019).

Pubblicazioni

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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