Yasujirō Shimazu (島津 保次郎?, Yasujirō Shimazu; Tokyo, 3 giugno 1897 – Tokyo, 18 settembre 1945) è stato un regista giapponese.
Viene considerato come uno degli esponenti più prolifici e significativi del genere shōshimingeki, film sulla vita quotidiana della classe media, girati presso gli Studi Shōchiku prima della seconda guerra mondiale.
Nato nel centrale quartiere Kanda di Tokyo, entra nel 1920 negli studi Shōchiku, lavorando sotto Kaoru Osanai[1].
Già nel 1921 assunse il ruolo di regista e poco più di dieci anni più tardi, nel 1932, quando diresse il suo primo film sonoro, aveva già firmato la regia di più di 100 film, di svariati generi. Con l'arrivo del sonoro si concentra nell'analizzare aspetti della vita della classe media, specializzandosi nel cosiddetto genere shōshimingeki. Cionondimeno si affermò anche come regista di adattamenti da opere letterarie anche ambientate nel passato, come nel caso del fortunato Okoto e Sasuke del 1935, versione un po' edulcorata di un romanzo intriso di erotismo ambientato nella Osaka del XIX secolo.
Nella seconda metà degli anni '30 vive il suo miglior periodo, girando film che ottengono successo di pubblico e buone critiche. Nel 1939 lascia gli studi Kamata della Shōchiku per approdare alla Toho. Qui, sotto un controllo più rigido da parte del governo, vede limitarsi le possibilità creative e la stessa produzione.
Ammalatosi poi di tumore al polmone, muore appena finita la guerra a soli 48 anni[1].
Nell'arco di 24 anni della sua carriera, ha diretto ben 160 film e sotto di lui si sono formati registi che poi a loro volta sono risultati molto influenti per il cinema giapponese come Heinosuke Gosho, Shirō Toyoda, Kōzaburō Yoshimura e Keisuke Kinoshita.
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