Zanetto | |
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Una locandina di "Zanetto" e "Cavalleria rusticana" | |
Genere | opera lirica |
Musica | Pietro Mascagni |
Libretto | Giovanni Targioni-Tozzetti Guido Menasci Libretto online |
Fonti letterarie | Le passant (Il viandante) di François Coppée |
Atti | uno |
Prima rappr. | 2 marzo 1896 |
Teatro | Liceo musicale Rossini, Pesaro |
Personaggi | |
Zanetto è un'opera lirica in un atto di Pietro Mascagni su libretto (anche se l'indicazione è quella di "riduzione") di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, derivato dalla commedia in versi in un atto Il viandante (Le passant) di François Coppée.
Rappresentata per la prima volta al Liceo musicale Rossini di Pesaro il 2 marzo 1896, è stata spesso messa in scena accoppiata ad un'altra opera in un atto unico di Mascagni, Cavalleria rusticana.
Zanetto si connota per le eco di madrigali, villotte e stornelli con cui l'autore ha voluto colorare l'ambientazione del periodo rinascimentale fiorentino nel quale l'opera è situata.
Nella semplicità dell'operina - due soli personaggi, introdotti da un coro di apertura a cappella - la trama di Zanetto è quanto di più semplice possa esistere, almeno nell'opera lirica. La scena è ambientata in epoca rinascimentale, a Firenze, nel giardino di Silvia, un'avvenente cortigiana turbata dalla propria incapacità di riuscire a provare un qualsiasi sentimento amoroso. La donna rimane turbata nel conoscere Zanetto, giovane poeta e cantore girovago che, nella propria ingenuità, la confonde con una nobildonna.
Zanetto le racconta di essere alla ricerca di una cortigiana della quale ha sentito tanto parlare, e Silvia, ormai invaghita di lui - pur suggerendogli suo malgrado di non smettere di cercarla - lo vorrebbe tenere presso di sé. Il disarmante candore del giovane ha tuttavia la meglio e la cortigiana, pur in un canto di lacrime, respinge Zanetto con dolcezza. Le resterà una rinnovata consapevolezza della possibilità di tornare ad amare.
Zanetto non è considerato uno dei lavori più riusciti di Mascagni che, reduce da una decade di intensa attività, si lasciò attrarre da un soggetto - la commedia di Coppée, portata in scena per la prima volta da Sarah Bernhardt a Parigi nel 1869 e tradotta tre anni dopo in versi martelliani da Emilio Praga - sicuramente non fra più malleabili.
La stessa critica ufficiale mostrò fin dalla prima le proprie perplessità e solo lo scrittore Ugo Ojetti si pronunciò in maniera favorevole indicando in quest'opera la più organica mai riuscita a Mascagni. A beneficio del quale depone, in ogni caso, il desiderio di avvicinarsi, appunto con Zanetto, a temi vicini ad una cultura e ad una letteratura al tempo assai in auge, una aspettativa probabilmente non premiata dal testo restituito in lingua italiana che - a parere di molti - non contiene elementi che potessero suscitare nel compositore toscano elevate punte ispirative.